Regia: Chris Carter
Cast: David Duchovny, Gillian Anderson, Amanda Peet, Billy Connolly,
Callum Keith Rennie, Xzibit, Adam Godley
Sceneggiatura: Chris Carter, Frank Spotnitz
Produzione: USA
Anno: 2008
Durata: 100 minuti
Per risolvere il caso di unagente governativo scomparsa, lFBI si rivolge a Fox Mulder, da tempo ritiratosi a vita misantropica dopo essere stato perseguitato dal governo stesso. Accompagnato come sempre da Dana Scully, allo stesso tempo impegnata a salvare la vita di un bambino afflitto da una malattia incurabile al cervello, dovrà collaborare con un un prete pedofilo riscopertosi medium e con lostilità dei suoi partner di lavoro.
Scoprire quale sia il senso logico di rispolverare una serie TV ormai defunta, potrebbe
portar via molto più residuo cerebrale del previsto.
Perché un gradevole tuffo nelluniverso mitologico-alieno che per nove lunghi anni
ha intrattenuto per mezzo di complotti, intrighi e cospirazioni di ogni genere, lo si
accetta più che volentieri (in fondo X-Files incarna probabilmente la perfezione
televisiva nel coniugare horror, mystery e sci-fi). Ma lassenza dellintricata
continuity marziana si presenta come un grosso ostacolo da superare, nonché vilipendio
verso la devozione di qualsiasi fan brufoloso e occhialuto.
Nessun alieno pronto a colonizzare la Terra, nessun ibrido a fronteggiarlo, nessun
super-soldato, nessun Consorzio, nessun cancro nero, nessuno sciame dapi ignaro
portatore.
Niente.
Diventa quindi abbastanza evidente come "X-Files: Voglio crederci" altro non sia
che la tiepida resurrezione di un franchise, perché lasciare in disparte il nocciolo di
nove serie televisive in favore di quello che, a conti fatti, è un semplice doppio
episodio autoconclusivo, è un puerile tentativo di stare a galla e non far affondare un
nome che tanto ha dato al genere.
Ma ciò che, oltre a tutto, contorce il fegato, è lassenza di qualsivoglia mostro o
creatura mutante: in "X-Files: Voglio crederci" cè giusto lo spazio per
un medium e per un abbozzo di mad doctor che, in tv, avrebbero annoiato e sarebbero stati
relegati come pallidi antagonisti dellepisodio più insignificante.
Inutile quindi riportare indietro un ironico Fox Mulder che aveva dichiarato guerra
allFBI ma che non impiega più di un battito di ciglia per dimenticare il passato.
David Duchovny è spoglio del carisma che ne aveva contraddistinto il personaggio, ormai
trasferito nellirresistibile Hank Moody in quel di "Californication". Non
cè lossessione, il coraggio e lostentazione che ne avevano marcato il
carattere in tanti episodi: il nuovo Fox Mulder è un comune agente come tanti altri.
Più credibile Dana Scully (uninvecchiatissima Gillian Anderson, priva di fascino
per colpa di un capello lungo poco allettante), anche se non è che lombra della
donna tomentata dal rapporto scienza-religione. Combatte senza convinzione e con un ritmo
blando che non le appartiene.
Dimenticabile il resto del cast, con uno Xzibit (uccidiamo questi rapper che vogliono fare
gli attori, vi prego) che impersona il peggior agente governativo che la storia del cinema
ricordi, e con altri volti anonimi che creano un dubbioso co-protagonista e una
trascurabile nemesi.
Quello che manca a "X-Files: Voglio crederci", oltre a quanto già elencato, è
una trama solida e robusta (basta un prete con le visioni per scomodare addirittura Fox
Mulder?), che pecca in credibilità in unoccasione sconcertante (Scully trova la
cura per il bambino malato CERCANDO SU GOOGLE), e che soprattutto è orfana di una
componente soprannaturale anche vagamente interessante.
Un medium, al giorno doggi, non lo vorrebbe al suo fianco nemmeno Chuck Norris, e
quando arriva un po di vitalità emoglobinica, ormai è troppo tardi, e la pellicola
termina in modo tiepido proprio come era iniziata.
Deludente anche il reparto musicale, con Mark Snow che stravolge il suo stile di arpeggi
pianistici delicati e malinconici in favore di archi roboanti ma che non lasciano segno.
Niente, niente, niente, niente da salvare in quello che forse è il peggior film della
scorsa annata. Spero davvero che laccoppiata Carter-Spotnitz metta definitvamente
una pietra sopra a questo universo, che chiuda i cancelli e dica addio alla creatura
televisiva che li ha resi famosi. E in questo sì, voglio crederci.
Voto: 4
(Simone Corà)