Titolo originale: Tokyo
zankoku keisatsu
Regia: Yoshihiro Nishimura
Cast: Eihi Shiina, Itsuji Itao, Yukihide Benii, Kesisuke Horibe, Taku
Sakaguchi, Shoko Nakahara
Produzione: Giappone
Anno: 2008
Durata: 109 minuti
In un prossimo futuro, la polizia di Tokyo è stata privatizzata per meglio combattere la piaga degli Engineers, creature mutanti che sono in grado di generare potentissime armi da qualsiasi ferita venga loro inflitta. Il solo modo di ucciderli è quello di estirpare un tumore a forma di chiave geneticamente impiantato allinterno dei loro corpi, compito a cui sono addestrati abilissimi cacciatori armati di spada. Il loro leader è Ruka, una ragazza con tendenze autolesioniste il cui padre, capo del movimento contrario alla privatizzazione delle forze di polizia, è stato assassinato anni prima durante una manifestazione di piazza. Ruka si metterà in caccia del folle scienziato creatore dei mutanti, il misterioso Key Man, solo per scoprire di essere legata a lui più di quanto pensasse.
Ennesima escursione nei territori della carne mutante, nipotino degenere delle metafore
del corpo esibite dal cinema punk dello Tsukamoto degli esordi e del Sogo Ishii di un
ventennio fa, Tokyo Gore Police, invasato da affettuosa vocazione
teratologica, procede per sconsiderato accumulo, offrendo allo spettatore un meraviglioso
(nel senso di monstrum) campionario di freaks, come fosse Il giardino
delle delizie di Hieronymus Bosch reinterpretato attraverso lo sguardo del
Cronenberg dannata. La pulsione tassonomica appare irrefrenabile: e allora via
libera a donne in latex, fetish anzichenò, con falliche appendici al posto del naso, peni
sputafuoco, vagine-coccodrillo, penetrazioni impossibili in gloria alla nuova carne,
maligne escrescenze tumorali e persino una donna-sedia, che non sarebbe sfigurata ne
Il pasto nudo, la quale allieta il pubblico festante con pratiche che in
inglese si definirebbero eufemisticamente watersports.
Prodotto, come il precedente Machine girl, dalla Nikkatsu Tokyo Shock
Original, appare meno occidentalizzato di questultimo, anche se non apparentabile a
prodotti consimili, come quelli perpetrati dallineffabile Kôji Kawano (The
girls rebel force of competitive swimmers, Cruel restaurant), che
restano valorosamente e nipponicamente trash. Il film di Yoshihiro Nishimura, già
curatore degli effetti speciali di Meatball machine e Machine
girl, adotta un tono più serio e meno scanzonato, tanto che nella seconda parte
sassiste a un subitaneo incupirsi delle atmosfere, la polizia si dimostra violenta,
golpista e fascisteggiante, e satira e sarcasmo virano in total-black.
Il regista si ricorda del sulfureo Verhoeven di Robocop e Starship
troopers, rimpolpando i tempi morti tra un geyser di sangue e laltro con spot
pubblicitari diperbolico cinismo. I più riusciti invitano allarruolamento
nella polizia, ma non mancano ammiccamenti al sodale Sono Sion (lautore ha
collaborato a tutti i suoi film) e al suo Suicide club, come nello spot che
pubblicizza taglierini coloratissimi e kawaii per un appropriato suicidio
adolescenziale, o in quello in cui viene promossa la spada più adeguata ad un harakiri
impeccabile. Addirittura geniale il momento in cui il perfido Key Man svela a
Ruka la verità sulla morte del padre: il flashback è risolto attraverso una sequenza di
disegni rozzamente naïf.
Nishimura gestisce dignitosamente la deriva grottesca del film, e le scene dazione,
coreografate dal Tak Sakaguchi di Versus, sono meno dilettantesche di quanto
sia la norma per questo genere di produzioni. Gli effetti speciali, fortunatamente solo
protesi in lattice e niente CGI, sono grezzi ma funzionali, esattamente come la regia.
Daltronde Tokyo Gore Police è stato girato in due settimane a passo di
carica, e lattenzione di Nishimura sembra più focalizzata sulla creazione delle sue
portentose mostruosità che sui movimenti di macchina. Gli attori sono nientaltro
che maschere, tranne la Ruka interpretata dalla splendida Eihi Shiina (Audition), che
attraversa il film con felina grazia vendicatrice. Per ripararvi dal sangue vi servirà un
ombrello, come quello sfoggiato da Ruka dopo aver tranciato in due un mutante con un colpo
di katana: imperdibile per gli appassionati del genere, mentre gli altri farebbero bene ad
astenersi.
Voto: 6
(Nicola Picchi)