Titolo originale: Whisper
Regia: Stewart Hendler
Cast: Josh Holloway, Sarah Wayne Callies, Blake Woodruff, Michael Rooker,
Joel Edgerton, John Kapelos
Produzione: Usa
Anno: 2007
Durata: 95 minuti
Lex detenuto Max Truemont vorrebbe tornare sulla retta via e aprire un ristorante assieme alla sua compagna, Roxanne. La banca rifiuta di concedergli il prestito necessario e allora, insieme ai suoi amici Sydney e Vince, accetta di portare a termine un incarico quantomeno singolare, ovvero il rapimento su commissione del piccolo David Sandborn, rampollo di una ricca famiglia dei dintorni. Arrivato in una baita sperduta tra i boschi del Maine, limprovvisato quartetto di sequestratori scoprirà che lantipatico rampollo è dotato di strani poteri.
Davvero qualcuno ha ancora voglia di sorbirsi lennesimo horror a base di pargoletti
indemoniati? Misteriosamente ripescato dal limbo degli straight-to-dvd, arriva nelle sale
italiane questo prodotto paratelevisivo diretto dal carneade Stewart Hendler, già regista
del dimenticabile One con Jet Li, che nulla toglie e nulla aggiunge a un
sottogenere arrivato ormai al capolinea, nonostante recenti tentativi di rivitalizzazione.
Almeno Joshua si manteneva sul filo dellambiguità, cosa che contribuiva
a tenere desto linteresse, mentre Whisper decide di essere stantio fin
dalle primissime inquadrature, peggiorando man mano che la trama (si fa per dire) si
dipana.
Il satanico e subdolo piccino, parente strettissimo del Damien della saga de Il
Presagio, si rivela fin dallinizio ben peggiore dei quattro imbranati, nonchè
dotato di superiore perfidia, e, complici le sue soprannaturali qualità manipolatorie,
non ci mette molto a disfarsi degli sventurati. Il motto sembra essere il consueto divide
et impera, senza contare che il maligno marmocchio ha insospettate qualità di
disegnatore, ed affresca una parete con inquietanti scarabocchi in cui si prefigura il
fato, naturalmente avverso, che attende i suoi sprovveduti rapitori. Ovviamente quelli
sono piuttosto lenti di comprendonio, e neanche larrivo di un branco di lupi al
comando del frugoletto sarà sufficiente a metterli sullavviso: si dovrà aspettare
il presunto colpo di scena finale perché i sopravvissuti si rendano conto che David è
qualcosa di più di un comune bambino di otto anni.
La sceneggiatura di Christopher Borrelli, ex tecnico degli effetti speciali, si trastulla
con un subplot del tutto inutile, palesemente inserito per raggiungere il minutaggio
previsto, e sfocia poi in un finale di abietto quanto fastidioso moralismo. Hendler, pur
con tutti i limiti di budget di un horror indipendente, si sforza di costruire unatmosfera
di tensione e di rendere il clima di paranoia montante che vede i protagonisti lun
contro laltro armati, ma tanta abnegazione si risolve in ritmo lasco, regia anonima
e suspense da tv-movie da seconda serata. Gli attori non aiutano granchè, anche se è
sempre un piacere rivedere sullo schermo il sottovalutato Michael Rooker (Henry, pioggia
di sangue), mentre il giovanissimo Blake Woodruff se la cava decentemente nei panni di
David, facendo ricorso a tutti i manierismi del caso, certamente inventariati in qualche
repertorio alla voce bambino demoniaco. Altrettanto non si può dire di Josh
Holloway (Lost) e Sarah Wayne Callies (Prison Break), che meglio sarebbe stato lasciare
confinati nelle rispettive serie televisive. Lunica ragione per non cedere ad un
sonno ristoratore è lottima fotografia di Dean Cundey, ex collaboratore di
Carpenter, che rende al meglio i paesaggi e i boschi innevati del Maine, anche se
probabilmente il medesimo risultato si sarebbe raggiunto con un documentario del National
Geographic.
Voto: 5
(Nicola Picchi)