Regia: Jeff Buhler
Cast: Jesse Metcalfe, Kiele Sanchez, Peter Stormare, Kevin Sussman, Evan
Parke, Olivia Munn, Carla Gallo, Armin Shimerman, Lisa Arturo, Kurt Caceres, Molly
Bryantm, Dale Waddington Horowitz
Nazione: USA
Anno: 2008
Durata: 89 minuti
Lili tenta il suicidio dopo la morte di sua madre e viene internata in un ospedale psichiatrico. Suo fratello Jack non riesce più ad avere sue notizie e per questo decide di fingersi pazzo, col fine di farsi internare nello stesso ospedale. Qui Jack scoprirà che il dottor Gianetti conduce esperimenti sui pazienti, per testare un farmaco in grado di abbattere le difese con risultati che, ad un certo punto, sfuggiranno al controllo.
L'estetica à la Lecter ha creato un bel po' di danni, sia sotto il profilo della
rappresentazione della malattia mentale, che sotto quello della recitazione della stessa,
la quale da "Il silenzio degli innocenti" in poi non sarà mai più neanche
lontanamente quella lieve e credibile, anche se leggermente gigionesca di Nicholson, che
gli valse appunto un Oscar.
Ma se Hopkins ha reso la follia affascinante, anche a danno della credibilità, in questo
"Insanitarium" è con gioiosa spensieratezza che vediamo volare per aria anche
il barlume di fascino che all'epoca sucitò "Hannibal the cannibal". Perchè qua
i pazzi sono solo cannibali, e neanche tanto gourmet.
Dimenticate quindi, il fegato accompagnato dal piatto di fave e dal Chianti. Qua si mangia
soltanto carne al sangue.
Jack ha una sorella in manicomio, che inspiegabilmente non gli fanno vedere e di cui non
riesce ad avere notizie. E siccome il sangue non è acqua, dopo la mamma pazza e la
sorella che tenta il suicidio, Jack decide di farsi ricoverare ricorrendo al patrimonio di
famiglia. E allestisce così un cruento spettacolino a beneficio dei poliziotti di un
parco, in una bella mattina di sole.
Tagliuzzato come una bistecca e farneticante frasi prese dal manuale dello psicotico
dilettante, Jack viene miracolosamente internato nello stesso ospedale dove è rinchiusa
sua sorella.
E qua facciamo la conoscenza dell'ennesimo mad doctor, ma questo qui ha un trascorso che
metterebbe in guardia chiunque. Già Lou in "Constantine", il gigionesco Peter
Stormare in questo caso si diletta con nanomacchine e altri ammenicoli, col segreto
intento di abbattere le barriere del cervello cosa che, non si capisce bene come mai,
dovrebbe esser di giovamento nella cura delle malattie mentali. Ovviamente sia lui che la
sua fidata assistente sono leggermente messi peggio dei loro pazienti.
Ma questo verrà fuori alla fine. Quello che vediamo noi per adesso, è un tipo che si è
fatto un TSO e che, appena entra nell'ospedale psichiatrico, si mette a cercare di evadere
e portarsi dietro la sorella depressa. L'ospedale stesso ha un reparto speciale, coi pazzi
dietro i vetri delle celle e una luce abbagliante che si riflette sulle pareti immacolate.
Come dite? Anche nel "Silenzio degli innocenti" era così? Probabilmente hanno
conservato il set. E hanno conservato pure i bozzetti sul dottor Lecter, dal momento che
abbiamo anche qui, un cannibale dietro il vetro che ha gli occhi sgranati e un terribile
senso dell'umorismo.
Questo solo nella prima parte. Ma da un certo punto in poi, il film si trasforma nella
versione gore del classico plot alla base di tutti i vecchi film, con protagonista un
dottore pazzo che fa gli esperimenti non autorizzati sui pazienti. Il risultato di questi
esperimenti consiste in un certo numero di persone affamate letteralmente, che vanno in
giro a mordere il prossimo come fosse un panino. Naturalmente la faccenda prenderà la
piega di un racconto di Poe, nel momento in cui vedremo il dottore e la sua assistente che
si dilettano in gustosi amplessi, preceduti da immancabile tagliuzzamento con bisturi, e
tutto questo sotto gli occhi di uno degli antropofagi rinchiuso in gabbia. Presto la
faccenda degenererà e il nostro Jack si accompagnerà ad un manipolo di eroi archetipi
del genere, tra cui l'infermiera dal cuore buono, l'amico che crede in lui e la famosa
sorella ex depressa, che adesso però vuole vivere. I quattro cercheranno l'evasione più
difficile della storia, dai tempi di "Assassini nati", e sul loro cammino
giocheranno un po' a "Silent hill" con le infermiere zombi.
Vi risparmio il finale, che conferma la totale assenza di un'idea originale in tutto il
plot, ricalcando migliaia di film precedenti, girati anche meglio, e passo subito a
consigliare a tutti di andare a vedere un qualsiasi altro film.
Voto: 4
(Anna Maria Pelella)