Titolo originale: Wa Pei
Regia: Gordon Chan
Cast: Donnie Yen, Xun Zhou, Wei Zhao, Kun Chen, Betty Sun, David Leong,
Yuwu Qi
Anno: 2008
Nazione: Hong Kong
Durata: 103 minuti
Il generale Yong salva una fanciulla, Xiaowei, nel corso di un'operazione in un villaggio nemico. La conduce nella sua casa, dal momento che ella non ha nessun parente in vita, e la affida alle cure di sua moglie Peirong. Ma dopo qualche tempo alcuni accadimenti suscitano i sospetti delle dame di corte, e la fanciulla viene accusata di essere un demone. A questo punto Peirong convoca in gran segreto Wang Sheng, un valente soldato fratello di sangue di suo marito, e lo invita a indagare. Lui giunge in città accompagnato da una cacciatrice di demoni, Xia-Bing, il cui padre le ha donato un pugnale magico.
"Painted skin" è alla sua terza trasposizione, tratto da una delle novelle di
"Strange tales of Liaozhai" di Pu Songling, della dinastia Qing, è stato
portato sullo schermo già nel 1966 e nel 1993. Se la prima delle trasposizioni rimane la
più fedele, la seconda la più famosa, questa terza ha in sè la poesia del racconto
originale, unita ad una rappresentazione a metà tra i lavori meglio riusciti dei maestri
cinesi dell'ultima generazione e l'atmosfera fantasy dei wuxia degli anni ottanta.
Selezionato per rappresentare Hong Kong agli Oscar ha senz'altro tutte le carte in regola
per concorrere.
Per meglio apprezzare questo film bisogna amare le favole, in particolare le più crude,
quelle di sapore asiatico, perchè è di questo che si tratta: una favola col demone al
posto delle fate a cui ci hanno abituate le nostre mamme.
Xiaowei ha una duplice natura che la induce a nutrirsi del cuore degli uomini, e non solo
in senso metaforico. Il suo servitore, in realtà il demone che la ama appassionatamente e
per questo la nutre col cuore degli uomini cui dà la caccia di notte, non è affatto
facile da eludere, e mentre lei sogna l'amore del padrone di casa, lui trama per indurla
ad ucciderlo.
Peirong, come da tradizione asiatica, è una donna docile il cui unico desiderio è
compiacere suo marito. Motivo per cui, quando la fanciulla giunta da lontano sembra
interessarsi a suo marito, lei gliela propone come concubina. Ma Yong ha un solo amore,
sua moglie Peirong, e questo creerà non poche difficoltà al demone che, per mangiare il
suo cuore, vuole prima possederlo.
Poetico sia nei contenuti che nella rappresentazione questo "Painted skin" ha
dalla sua una riuscita combinazione di buona recitazione e onesta regia. Le scene degli
inseguimenti in notturna sui tetti hanno un eco dei voli coreografici del maestro Zhang
Yimou, mentre le piroette dei protagonisti ci confermano senza troppi complimenti che il
futuro delle rappresentazioni action è nel cinema asiatico. Donnie Yen già in
"Hero" e nel pirotecnico "Flash point", è un convincente Yong, mentre
le due bellissime Xun Zhou, già in "The banquet", e Wei Zhao vista di recente
in Red Cliff, abbagliano per splendore e assoluta impeccabilità espressiva.
L'iconografia è quella classica, il demone è cattivo e ha i capelli bianchi, come tutte
le creature asiatiche che tornano dall'Oltre. Le due donne alla fine si combattono per il
cuore di un uomo il quale, nonostante i sortilegi che gli infestano i sogni, continua ad
amarne solo una. E le regole in questo, come nel mondo altro, sono ineludibili. Quindi se
anche uccidere fosse l'unico fine del demone, l'amore in qualche modo sopravviverà al suo
intento distruttivo. Certo è una favola quella che raccontiamo, ma il mondo pare un luogo
assai migliore se qualche volta ci fermiamo a sognare che l'amore può vincere il male.
Voto: 7
(Anna Maria Pelella)