Regia: Federico Greco,
Roberto Leggio
Cast: Fabrizio La Palombara, Fausto Maria Sciarappa, Federico Greco,
Roberto Leggio, Valentina Lodovini, Roberto Purvis
Sceneggiatura: Federico Greco, Roberto Leggio
Produzione: Italia
Anno: 2005
Durata: 92 minuti
Nell'estate del 2002 a Montecatini viene ritrovato un manoscritto inglese firmato con uno degli pseudonimi di Howard Philips Lovecraft, l'eccentrico di Providence, il padre della letteratura fantastica. Se l'opera rinvenuta fosse originale allora questo invaliderebbe la tesi secondo la quale lo scrittore non si sarebbe mai mosso dalla provincia natale. I registi, Federico Greco e Roberto Leggio, sono proprio di questo parere e coadiuvati nelle ricerche da colleghi americani, altrettanto appassionati, decidono di intraprendere un "viaggio archeologico" lungo il delta del Po. Esiste l'ipotesi suggestiva che Lovecraft possa essersi recato in Italia nel 1926 proprio nelle zone del Polesine. Il manoscritto è pieno di descrizioni che alludono esplicitamente alla tradizione orale del Filò polesano. Tra misteriose case che cantano e abitanti del luogo che tacciono la troupe scoprirà presto che uno studente di Padova li ha preceduti scomparendo per sempre sulle rive del fiume.
Vero e proprio caso cinematografico per gli appassionati del genere, Road
to L rappresenta una vera e propria ventata d'aria fresca per il moribondo cinema di
genere italiano.
Girato come un mockumentary particolarmente realistico, il film prende spunto da un'idea
brillante e originale, molto adatta per avvicinare la figura di Howard Phillips Lovecraft,
uno degli scrittori più amati di tutti i tempi, col nostro paese.
A prima vista l'Italia può sembrare del tutto aliena agli scenari tipici del solitario di
Providence, ma i registi del film riescono invece a pescare un'ambientazione, il Polesine,
adattissima a evocare gli orrori ancestrali, le ibridazioni e le vecchie leggende popolari
care a HPL.
Impossibile non notare qualche somiglianza col capostipite di tutti i mockumentary, The
Blair Witch Project, altro fenomeno cinematografico di qualche anno prima.
La regia di Road to L è però più meticolosa: un pregio e un difetto al
contempo. Un pregio perchè la storia risulta molto più godibile rispetto a TBWP, un
difetto perchè, in alcuni passaggi, si perde l'effetto realistico per dare spazio al
colpo di scena tipico dei film horror.
A ogni modo il film è pregevole e consigliato a chiunque ami le tematiche di Lovecraft,
ma non solo: i paesaggi rurali del Polesine, i racconti del Filò del folklore veneto, la
trama costruita a piccoli passi, quasi come in un giallo, sono tutti elementi che rendono
Road to L gradevole anche ai profani.
Ottimo e incoraggiante segnale di vita, dunque: registi come Greco e Leggio avrebbero
bisogno di produttori determinati a credere in loro, anche se forse perderebbero
l'originalità e la naturalezza di lavori come questo, ben lontani dai classici
blockbuster miliardari che un certo tipo di cinema sforna a quintalate.
Voto: 7,5
(Alessandro Girola)