Regia: Frank Darabont
Cast: Thomas Jane, Marcia Gay Harden, Laurie Holden, William Sadler,
Nathan Gamble, David Jensen, Jay Amor, Andre Braugher, Julio Cedillo, Kevin Beard, Dodie
Brown, Alexa Davalos, Kip Cummings, John F. Daniel
Produzione: USA
Anno: 2007
Durata: 126 minuti
Il giorno successivo a una violenta tempesta, una misteriosa nebbia si diffonde a Castle Rock, una piccola cittadina del Maine. David Drayton e suo figlio Billy si ritrovano intrappolati assieme ad un gruppo di persone allinterno di un supermercato, mentre la nebbia che li circonda sembra ospitare mostruose creature.
Arriva firmato Frank Darabont, solido interprete del verbo del maestro del Maine, questo
adattamento del racconto The mist, presente nellantologia
Scheletri (1985). Dopo il periodo di gloria degli anni 80, con
conseguente scorpacciata, gli adattamenti kinghiani degli ultimi anni sono sprofondati
nella mediocrità (Secret window) o sono stati ridotti a poltiglia paratelevisiva dal
micidiale Mick Garris (Desperation, Riding the bullet), regista prediletto da King che,
notoriamente, di cinema non capisce unacca. Ultimamente le cose sono migliorate con
il riuscito 1408, a cui fa seguito questo robusto The mist, di
impianto classico e dal sapore amabilmente old fashioned, come un vino invecchiato; del
resto il racconto risale al lontano 1980, per cui non cè motivo di lamentarsene
troppo, ed è anzi giusto e conseguente che sia così.
Darabont non è certo un novellino per quanto riguarda King, avendo già diretto Le
ali della libertà e Il miglio verde, e coltiva una sua idea di cinema,
forse anacronistica ma di tutto rispetto. E un ottimo artigiano, come potevano
esserlo qualche decennio fa un Preston Sturges o un Martin Ritt, ma con lo sguardo rivolto
allindietro, alla Hollywood degli anni doro, come ha dimostrato anche in
The majestic, il suo omaggio a Frank Capra. Il regista dichiara in
unintervista che aver girato The mist è stato liberatorio,
aggiungendo di aver voluto mettere da parte la sua reverenza per leleganza
kubrickiana (e scusate se è poco) e di averlo voluto girare fast and loose,
come unimprovvisazione jazz.
In questo caso gestisce con competenza il suo gruppetto di sopravvissuti, asserragliati in
un supermercato e assediati dalla nebbia e da terrificanti creature lovecraftiane,
analizzandone le dinamiche interne e registrandone con partecipazione il tracollo
psicologico, con laiuto di un gruppetto di attori tutti in parte (tranne il marmoreo
Thomas Jane) e fortemente tipicizzati. Tra laltro la figura di Mrs. Carmody (una
Marcia Gay Harden sopra le righe), profetessa di sventure che sproloquia di castigo
divino, invitando i peccatori allespiazione e invocando sacrifici umani, dona al
film una nota miracolosamente attuale, in tempi di paranoia diffusa e di presidenti che si
mettono quotidianamente in comunicazione con lOnnipotente.
Basato su una dicotomia elementare dentro/fuori e sulla struttura tutta americana (dal
western in poi) dellassedio, versione horror dellAngelo
sterminatore ibridata in laboratorio con un episodio di Ai confini della
realtà degli anni 50, The mist di certo non innova il genere, ma
è un riuscito tuffo nel passato. Serratissime le scene con le creature, ottimamente
disegnate da Greg Nicotero e Howard Berger, come quella dellattacco dei mostri
attraverso le vetrate infrante o i repellenti ragni ipertrofici, mentre non mancano
ammiccamenti allopus kinghiano, visto che Drayton, allinizio del film, sta
terminando unillustrazione per il ciclo della Torre Nera.
Mentre King optava per un finale aperto, Darabont, anche autore della sceneggiatura,
preferisce infierire con una conclusione di rara crudeltà (che non può essere rivelata),
che certamente non avrà fatto la gioia della produzione né tantomeno gratificato il
pubblico, visto che il film non è andato molto bene al botteghino americano.
Naturalmente The mist è disponibile al momento solo in DVD
dimportazione; davvero un peccato che i distributori italiani preferiscano
allietarci con una lunga teoria di horror estivi da mandare al macero, e si facciano
sfuggire questo gioiellino, ma si sa, le vie della distribuzione, come quelle del Signore
di Marcia Gay Harden, sono infinite.
Voto: 6,5
(Nicola Picchi)