Regia: Glenn Standring
Cast: Dougray Scott, Saffron Burrows, Leo Gregory, Scott Wills, Stuart
Wilson, Craig Hall, Robbie Magasiva, Lauren Jackson, John Sumner
Nazione: Nuova Zelanda, Regno Unito
Anno: 2006
Durata: 88 minuti
Siamo in un mondo parallelo in cui i vampiri e gli umani convivono. Le due razze non solo
coesistono, ma i vampiri sono considerati un'evoluzione della razza umana. Tutto procede
per il meglio, finchè un vampiro affetto da una forma di rabbia inizia a nutrirsi di
umani e ad infettarli.
Suo fratello sarà così coinvolto in una collaborazione con la polizia al fine di
catturarlo.
In un'ambientazione steampunk i vampiri rappresentano un'evoluzione degli umani. Convivono
pacificamente con questi e i loro capi sono delle autorità di tipo religioso. Alla
nascita di Edgar, salutato come un'ulteriore evoluzione del tipo vampiro, le cose però si
complicano. Intanto perchè questi è un realtà affetto da una forma di patologia
rabbiosa che rende il suo sangue infetto e pericoloso. E poi perchè le tensioni sociali,
scaturite dalla caccia selvaggia a cui Edgar si dedica, rendono difficile ai suoi capi
tenere sotto controllo la situazione. Silus, fratello di Edgar e suo supervisore si mette
sulle sue tracce insieme ad un'avvenente poliziotta. La faccenda precipita quando Edgar in
un agguato morderà la donna, scatenando una serie di reazioni incontrollate che finiranno
con una quarantena e la conseguente eliminazione degli infetti.
I vampiri sono usciti da un bel pò dalle loro cripte di famiglia. L'ultimo che andava per
cimiteri era Lestat, ma già appariva poco convinto nell'indulgere in questa pratica
obsoleta. Da allora in poi i vampiri hanno fatto passi da gigante nell'integrazione con la
società. In "The addiction" discutevano di filosofia. Con
"Underworld" erano una forza parallela che combatte i licantropi, in
"Blade" cacciatori che neanche vengono percepiti dalle loro prede, il gregge
umano. E infine sono arrivati i Manga, gli Anime e "Buffy l'ammazzavampiri", e
con questo si può dire che i vampiri hanno fatto il giro completo delle possibilità
mediatiche offerte alla specie.
Motivo per cui in questo "Perfect creature" il punto forte è l'ambientazione,
che rende la rappresentazione suggestiva e un tantino stile inglese inizio secolo.
Per quello che concerne la storia siamo però dalle parti di un poliziesco, col vampiro al
posto del serial killer. I due protagonisti potrebbero esser tranquillamente attori in uno
qualunque degli ultimi film sugli assassini seriali. A questo bisogna aggiungere
un'assenza di tensione da prodotto televisivo che, per la verità non rende certo
indimenticabile il tutto. Il vampiro rabbioso, più che malato pare proprio stronzo. Dal
momento che decide, come un qualsiasi cattivo da telefilm, di rapire la bella poliziotta
per attirare nella sua tana il fratello, che comunque già gli dava la caccia, e metterlo
in ansia circa il destino della sua amata. Già perchè i due fanno anche in tempo a
coltivare un sentimento, cosa della quale i vecchi vampiri erano assolutamente sprovvisti,
come pure della possibilità di riprodursi sessualmente. Ma qua siamo ad un'evoluzione
della razza, e tanto basti ai puristi. I due si mettono a caccia in una città che assume
via via i connotati di un girone infernale, quello degli appestati, per la precisione.
Seguendo la scia dei malati finiscono per imbattersi nell'untore, il quale è decisamente
intenzionato a provocare una catastrofe. E qui avranno con lui il confronto finale che
avevano inseguito per tutto il tempo. Tutto qua.
Non ci sono grosse innovazioni, nè colpi di scena, il tutto segue il copione da telefilm
che ci si immagina dall'inizio. E finisce esattamente come si può intuire già dal primo
quarto d'ora.
Nonostante questo, o proprio a dispetto di tanta prevedibilità, il film scivola certo
lento, ma assolutamente inesorabile fino all'epilogo. Lo si guarda senza troppi
soprassalti, ma anche senza nessuno sbadiglio. E questo è già molto, dato quello che
gira di questi tempi. Peccato per la mancanza del previsto Jonathan Rhys-Meyer, che
avrebbe reso un pò più ambiguo un vampiro che al momento ci pare la pallida eco
dell'ormai lontano Lestat.
Voto: 6
(Anna Maria Pelella)