Regia: Dario Piana
Cast: Mike Vogel, James Bartle, Andrew Buchan, Christina Cole, Michael
Dixon, Jason Durran, Michael Feast, Jaime Murray, Marnix Van Den Broeke
Nazione: Uk/Usa
Anno: 2007
Durata: 87 minuti
Una sera Ian Stone muore per mano di un individuo che ha tentato di soccorrere ad un passaggio a livello. Il giorno dopo è in un altro posto e ha un'altra vita. Ha anche dei ricordi della sua vita precedente. Ma continua a morire ogni giorno in una spirale continua che sembra del tutto immotivata. Fino a quando un uomo lo avvicina e gli spiega quello che è accaduto.
The deaths of Ian Stone comincia in maniera intrigante: un tipo giovane, bello e popolare
di ritorno dalla partita che ha appena finito di giocare con la sua squadra, si trova
fermo ad un passaggio a livello in auto, da dove vede un corpo a terra. Si avvicina a
piedi e il corpo si anima aggredendolo, col risultato di scaraventarlo sotto il treno in
arrivo.
La mattina dopo Ian, questo il nome del protagonista, è in un nuovo ambiente e in una
situazione del tutto diversa. Ha una donna, un lavoro in un ufficio, e una segretaria, ma
comincia a ricordare di essere morto la sera prima ad una data ora, e quando quell'ora si
avvicina lo vediamo morire ancora.
Il punto è che la faccenda si ripete per tutta la durata del film. Un pò troppo anche
per il più accanito fan della fantascienza post Matrix. Il continuo ritorno e la
conseguente morte violenta lasciano tracce nella memoria di Ian. E pure in quella dello
spettatore che, quando lo vede avvicinare la sua fiamma del liceo della vita precedente
che in questa gli fa da segretaria, si domanda quanto mancherà all'internamento forzato
del nostro eroe. Giusto per sapere quante volte ancora ci tocca vederlo saltare fuori da
un'altra parte due minuti dopo essere più morto che mai.
Il pallido interesse che i primi due ritorni avevano risvegliato nello spettatore viene
presto soffocato dalle assurdità del plot che lentamente emergono.
Si comincia dalla bella arpia che insegue Ian per ucciderlo, allo sconosciuto che lo
avvicina con fare da cospiratore promettendogli una spiegazione. Ma il punto più basso
viene toccato dallo spiegone finale che, come da tradizione rende ridicolo l'epilogo di
tutti i film in cui è necessario mettere qualcuno a spiegare quello che non si potrebbe
capire altrimenti.
Le scene finali, in un tripudio di effettacci da due soldi ammazzano ogni brandello
residuo di tensione, così come il mostro di fine livello che, invece di impaurire mette
addirittura ilarità.
Peccato perchè i primi minuti lasciavano sperare in qualcosa di originale, magari un pò
influenzato dalle evoluzioni spaziotemporali di Matrix. Purtroppo la speranza viene presto
soffocata dapprima dallo stupore, e poi lentamente dalla perdita assoluta di significato
di tutto il plot.
La recitazione affannata di Mike Vogel serve a poco, ma è comunque una bella spanna
avanti a quella di tutti i comprimari, con in testa la bella Jaime Murray, successivamente
riciclatasi in Dexter, dove l'immobilità facciale non pare essere un problema.
L'intera operazione, seppur con qualche idea iniziale di un minimo interesse, affoga
presto nel ridicolo, e la regia assolutamente piatta, non fornisce ulteriori motivi al
proseguimento della visione, che potrebbe agevolmente essere sospesa a metà. Così tanto
per conservare un ricordo piacevole dei primi venti minuti di un film, che alla fine si
avvolge su se stesso finendo per lasciare lo spettatore a chiedersi se per caso non gli
sia sfuggito qualcosa mentre sonnecchiava tra una resurrezione e la successiva morte del
nostro Neo dei poveri.
Voto: 5
(Anna Maria Pelella)