Regia: Stanley Kubrick
Cast: Matthew Modine, Adam Baldwin, Vincent DOnofrio, R. Lee Ermey,
Dorian Harewood, Kevin Majore Howard, Arliss Howard
Soggetto: tratto dal romanzo The short-timers di Gustav
Hasford
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Michael Herr, Gustav Hasford
Musiche: Abigail Mead (Vivian Kubrick)
Nazione: USA
Anno: 1987
Durata: 115 minuti
Un gruppo di giovani reclute viene spedito al campo di addestramento di Parris Island per prepararsi a combattere la sanguinosa Guerra del Vietnam.
Da oltre 30 anni a questa parte, molti cineasti doltre oceano hanno provato, a loro
modo, a raccontare quella tanto discussa e controversa Guerra del Vietnam (1964-1975) che
viene ricordata oggi tra le più violente e sanguinose della storia; ci ha provato Coppola
con una lunga, prolissa, travagliata, straziante, estenuante, psichedelica ed epica
avventura chiamata Apocalypse now; ci ha provato Cimino con Il
cacciatore, triste e tormentata esperienza al fronte di due amici costretti a
sentire lodore del sangue e della barbarie; ci ha provato Stone con il teso e
nervoso Nato il 4 luglio e lo spettacolare Platoon che gli hanno
regalato i suoi due premi Oscar per la miglior regia; ci ha provato De Palma con lo
sconvolgente episodio dello stupro da parte di alcuni soldati americani ai danni di una
ragazzina vietnamita in Vittime di guerra... e alla fine, ci ha provato anche
Kubrick con uno dei suoi più sentiti e ineguagliabili capolavori, ovvero, Full
metal Jacket.
Il film di Kubrick, il cui titolo si riferisce alla guaina di rame con cui sono blindati i
proiettili, si differenzia da tutte le altre pellicole sopra citate per una principale
caratteristica: quella di raccontare un frammento di una guerra durata ben 11 anni in poco
meno di 2 ore. Infatti, prendendo come esempio Apocalypse now, ci si accorge
che anchesso è senzaltro un capolavoro, ma è comunque una pellicola di una
certa portata che mescola sangue, violenza, bombardamenti e conflitti in più di 3 ore (se
ci riferiamo alla versione Redux) e lo stesso vale per Il
cacciatore, invece Full metal jacket si pone di fronte allo spettatore
in un modo molto più deciso e conciso ma altrettanto brutale e shoccante.
Kubrick, insieme agli sceneggiatori Gustav Hasford (autore del libro a cui è ispirato il
film) e Michael Herr, divide la sua pellicola in due parti precise e ben definite: la
prima si svolge interamente al campo di addestramento a Parris Island dove, tra gli altri,
possiamo ammirare le eccellenti e strabilianti interpretazioni dellex berretto
verde R. Lee Ermey nel ruolo del tiranno sergente Hartman, il quale fu realmente tra
i partecipi alla guerra del Vietnam e di Vincent DOnofrio nei panni del goffo e
grottesco soldato Palla di lardo.
La seconda parte, invece, dedica maggiore spazio alla guerra vera e propria e ad uno dei
suoi protagonisti, ovvero, il soldato Joker, interpretato da un altrettanto
strepitoso Matthew Modine e da uno scatenato Adam Baldwin. In questa frazione del film di
Kubrick si ha la possibilità di ammirare da vicino il cielo grigio del
Vietnam sotto il quale strisciano e sparano i soldati americani, il tutto, scandito da
meravigliosi e raffinati piani sequenza, tipici del cinema Kubrickiano,
accompagnati da una gelida e magnifica fotografia e da sequenze (come quella del cecchino)
che hanno segnato per sempre il cinema dagli anni 80 a oggi.
Lo stesso discorso vale per la colonna sonora, curata dalla stessa figlia del regista
Vivian Kubrick che per loccasione ha adottato lo pseudonimo di Abigail Made, ricca
di pezzi della corrente sessantottina, uno su tutti, Paint it
black dei Rolling Stones sui titoli di coda.
Il resto, è storia... lespressione sui volti degli attori, i movimenti di macchina,
il talento di quello che è INDUBBIAMENTE il più grande cineasta mai esistito...
Questo è Stanley Kubrick, e questo è un CAPOLAVORO!
Voto: 10
(Francesco Manca)