Titolo originale: Sun Taam
(Shen Tan)
Regia: Johnnie To, Wai Ka-fai
Cast: Lau Chin-wan, Andy On, Gordon Lam, Kelly Lin, Lee Gwok-lun
Nazione: Hong Kong
Anno: 2007
Durata: 89 minuti
Bun è un poliziotto che ha un particolare talento: riesce a vedere dentro le persone. La sua capacità gli permette di capire come si sono svolti i crimini in cui gli individui su cui si trova ad indagare sono coinvolti. Ho, un ispettore dellunità speciale anticrimine, incaricato di indagare sulla scomparsa di un poliziotto la cui pistola è stata utilizzata in alcuni omicidi, si rivolge a Bun per chiedere il suo aiuto.
Bun vede i demoni che sono dentro chi gli sta vicino, e Ho si affida a lui. Però il punto
è che le persone che Bun vede esistono solo allinterno di quelli su cui lui mette
la sua attenzione, e sono visibili a lui soltanto. Motivo per cui spesso viene additato
come folle.
Bun ha una moglie, che vede solo lui, e unex moglie che gli altri possono vedere, e
che parla di psicofarmaci e sedute mancate dallo psicoanalista. Ho gli crede fino ad un
certo punto, ma poi gli sparisce la pistola e lui incomincia a dubitare, del resto Bun ha
visto la reale essenza di Ho: un bambino spaventato. Quindi appena i due si mettono sulle
tracce del collega scomparso, la cui pistola continua a sparare, le cose si complicano.
Intanto perchè Bun è un personaggio difficile da seguire, e poi perchè il compagno del
loro collega scomparso ha ben sette personalità dentro di sè che rendono imprevedibile
il suo comportamento. E sarà così, che tra poliziotti cattivi, buoni e qualcuno anche un
po tardo a capire, che la storia si confonderà un po per strada. Le
personalità interne ai personaggi in verità sono anche più interessanti dei loro
involucri di facciata, che presto perderanno ogni caratteristica per divenire dei semplici
esecutori. E lo spettatore, inizialmente intrigato, resterà in parte deluso dalle
premesse superlative di un lavoro svolto poi in maniera stranamente piatta.
Presentato come film a sorpresa della 64^ Mostra di Venezia, questo "Mad
Detective" (che tra l'altro ha vinto il Black Dragon Award al Far East di Udine) ha
una trama intricata, che deve qualcosa allidea di base del Nightmare
detective del maestro Tsukamoto Shinya, e una regia lontana anni luce dalle cose
migliori di Johnnie To.
Il racconto è inizialmente interessante, lidea del detective che vede dentro le
persone ha un sinistro fascino e la recitazione di uno stropicciato Lau Ching Wan, con To
anche nel più riuscito Running out of time, riesce a rendere bene la
confusione che deve abitare la mente di chi vede più degli altri.
Ma la regia fatica un po a tenere testa allidea originale, che ad un certo
punto diviene in parte caricaturale, complice una rappresentazione in alcuni momenti
grossolana, la quale alla fine induce lo spettatore a chiedersi se non sia il caso che
Johnnie To torni ad una filmografia meno fitta, ma più accurata.
La sceneggiatura incorre in alcune ingenuità a tratti imperdonabili in un autore che ha
allattivo quasi cinquanta film, e il ritmo incostante da un certo punto in poi,
rende il racconto stranamente poco avvincente.
Il reiterarsi delle situazioni, mostrate prima con e poi senza i demoni, rende leggermente
ridondante il tutto, col risultato di appesantire una narrazione semplice, che vorrebbe
sottintendere delle complessità, di cui in verità non si ravvisano tracce.
La follia che fa capolino dietro le visioni di Bun è lunico tratto realmente
interessante del plot, e lo spettatore, anche se da subito messo sullavviso da
alcuni segnali, si potrà divertire ad immaginare uno svolgimento parallelo che dia
ragione a Ho e induca Bun a tornare agli psicofarmaci.
Ma purtroppo il gioco dura davvero poco, ben presto i personaggi mostrano
uninconsueta piattezza e le scene delle visioni finiscono col risentire
delleccessivo mostrare cose che meglio sarebbe stato lasciar intuire.
La scena finale ispirata decisamente a La signora di Shangai, è comunque
molto più avvincente e serrata dellintero film, e ricorda allo spettatore i fasti
del vecchio cinema di To, che purtroppo al momento fatichiamo un poco a richiamare alla
mente.
Voto: 5
(Anna Maria Pelella)