Regia: Ernie Barbarash
Cast: Zachary Bennett, Jasmin Geljo, Terri Hawkes, David Huband, Richard
McMillan, Mike 'Nug' Nahrgang, Stephanie Moore, Tony Munch, Michael Riley, Martin Roach
Sceneggiatura: Ernie Barbarash
Produzione: Canada
Anno: 2004
Durata: 97 minuti
Rains si sveglia in un labirinto formato da stanze perfettamente cubiche, indossa una strana uniforme e non ricorda nulla del suo passato, nemmeno il suo nome. Non sa di essere controllata da due individui misteriosi che seguono ogni suo movimento allinterno del cubo.
Il ritorno nelluniverso fantametamatico della saga del cubo si tinge di prequel, con
questo terzo episodio che regala spiegazioni a iosa sui perché dellindimenticabile
capostipite The Cube. Se lidea di partenza può essere condivisa (frequenti
escursioni fuori dal cubo, dove misteriosi MIB decidono per le sorti dei disgraziati
rinchiusi), nella sua voglia di distaccarsi dai primi due episodi copiaincollati, è
davvero difficile trovare spunti anche solo vagamente interessanti in questi lunghissimi
cento minuti.
La colpa ricade su uno script indecoroso fatto di voragini narrative, che tratteggia
personaggi facilmente dimenticabili e mossi da comportamenti che spaziano
dallincomprensibile allindecenza pura, e che risulta incapace di sorreggere
una vicenda scandalosamente lineare e incolore. E sa già questo è sufficiente per
bollare la pellicola con un NO WAY!, bisogna aggiungere la sfilza di spiegoni che il
maledetto Barbarash ha voluto inserire con linfimo scopo di razionalizzare il primo
episodio. Spiegazioni di cui non solo non si sentiva il bisogno, ma che soprattutto non si
voleva avere: troppo facile rovinare la magia, loriginalità, la genialità del non
dare risposte che aveva trasformato quel piccolo film del 1997 in un cult. E Barbarash
riesce in un tutto questo, trovando, come scusante che giustifichi lambaradan di
ferro e trappole, unidea vergognosa e imperdonabile. Non servono a nulla poi il
continuo gettare carne sci-fi sul fuoco e il collegamento diretto con The Cube - forse
unico momento prezioso dellintero film - visto che Cube Zero in realtà non è altro
che unenorme scopiazzatura del capostipite.
Se sul piano registico non si riscontrano passaggi memorabili, ma nemmeno sconcezze
visive, è doveroso lasciar completamente perdere la prova di un cast freddo, impassibile
e svogliato. Nemmeno lo splatter insistito riesce nel suo intento, a causa di un budget
limitatissimo che impone effetti dubbiosi e stomachevoli soltanto in parte.
Difficile portare rinvigorimento a un intreccio narrativo che aveva detto tutto con il
primo episodio, è vero, ma Cube Zero, dopo i primi curiosi dieci minuti, si trasforma in
unindegna conclusione (?) di una saga che aveva fatto ben sperare con un sequel non
privo di difetti ma sorretto da unidea ingegnosa e ben riuscita (e che, a quanto
pare, ha colpito soltanto me).
Voto: 4
(Simone Corà)