Regia: Rigoberto Castañeda
Cast: Iliana Fox, Adria Collado, Raùl Méndes
Sceneggiatura: Rigoberto Castañeda
Produzione: Spagna, Messico
Anno: 2006
Durata: 103 minuti
Agata, per evitare di investire un bambino, causa un incidente e rimane in fin di vita. Sua sorella Catalina, aiutata dal fidanzato Nuno e da Omar, cercherà di capire cosa sia veramente successo allaltezza del km 31.
Bambini ju-oniani e fantasmi rancorosi si trasferiscono in Messico, per imbastire una
ghost story tradizionale e poco appariscente. Rigoberto Castañeda, allesordio su
lunga distanza, attinge con avidità da ogni cliché possibile (la ragazza problematica,
la storia damore tormentata, la medium e, appunto, lormai insopportabile
bambino fantasma), maltrattando i protagonisti e trascurando aspetti vitali per la natura
di un film come questo.
Se la trama può avvalersi di una prima mezzora curiosa e con un spunto
imprevedibile che fa ben sperare per i restanti due terzi di pellicola (che rivelano
invece una natura ordinaria e prevedibile), difficile trovare qualche spiraglio di luce in
un campionario di dialoghi antiquato e disastroso, passabile di denuncia in ogni momento
di introspezione psicologica. Gli stessi protagonisti, mutilati di qualsivoglia
personalità, vagano incerti e dubbiosi tra strade nebbiose e boschi misteriosi, guidati
da comportamenti inspiegabili e da saltuarie parentesi di intelligenza einsteniana.
Aggiungiamoci un cast freddo come la luna, e si può completare il quadro.
A questo punto diventa impossibile difendere il lavoro di Castañeda, ma daltro
canto, Km 31 si avvale di innesti onirici e disorientamenti visivi e sonori, inscenati
abilmente da una regia di qualità, che alterna istanti di rabbia incrollabile a calme
riflessioni e docili movimenti, senza dimenticare qualche gustosa trovata (la scena
conclusiva, di uninquietudine quasi commovente).
Ne resta quindi una pellicola inesistente dal punto di vista strutturale, ma con una regia
in grado di tappare i baratri narrativi e ingannare con astuzia anche locchio
esigente. È impensabile dare anche solo un sei accademico a un film come Km 31, ma meglio
tenere docchio Castañeda: diamogli uno sceneggiatore che gli costruisca un
intreccio valido, e in futuro avremo qualche sorpresa inaspettata. Magari anche quel
Blackout, tratto dallomonimo romanzo del nostro Gianluca Morozzi.
Voto: 5
(Simone Corà)