Regia: Rich Ragsdale
Cast: Andrew Bryniarski, Andrew Mia, Heidi Androl, Philip Boyd, Matthew
Prater, Tabitha Stevens
Soggetto: Ryan Johson and Rich Ragsdale
Sceneggiatura: Rich Ragsdale
Paese: U.S.A.
Anno: 2004
Durata: 90 minuti
Maria è una studentessa universitaria che sta cercando di superare lo shock del suicidio della sorella. Per aiutarla, Cristina, una sua amica, la invita per uno spensierato week-end on the road con altre due studentesse. Ma qualcosa di terrificante e mostruoso è in agguato.
Cominciamo col chiarire subito un punto: la parola novità qui non esiste. Ogni elemento
si rifà a luoghi comuni del cinema degli ultimi anni, in particolare modo a "Non
aprite quella porta". Siamo quindi in presenza del solito gruppetto di ragazzi in
vacanza, in questo caso delle studentesse ninfomani con un disperato bisogno di maschi, il
paesino strano con gente bizzarra, un maniaco pronto a far fuori chiunque e la solita
ragazza piena di problemi che deve combattere da sola la terribile minaccia. Una volta
liberati da questo peso, passiamo ad analizzare la pellicola. "The curse of El
Charro" può essere tranquillamente considerato un film di serie B, un'opera nella
quale attori, registi e sceneggiatori si fanno le ossa. A volte escono solo per il mercato
dei noleggi, causa il budget ridicolo messo a disposizione dalle case di produzione, che
si guardano bene dall'investire cifre folli, soprattutto nell'ambito pubblicitario.
Tuttavia questa pellicola può riuscire nell'intento di soddisfare anche i palati più
difficili. La sua forza sta nella sua genuinità, nella mancanza di effetti speciali
mirabolanti e inverosimili, tranne qualche scena splatter verso la fine, che ha costretto
il regista a puntare tutto sulla storia e sul ritmo narrativo. Il film scivola via
piacevolmente, merito di una trama molto realistica, di dialoghi solo all'apparenza
semplici e monotoni e di personaggi che, anche se stereotipati, sono comunque ben
delineati dal punto di vista psicologico.
Una curiosità: nella parte di El Charro vi è Andrew Bryniarski, che, dopo Leatherface di
"The Texas chainsaw massacre", pare abbia preso gusto nell'interpretare la parte
del maniaco omicida, con la differenza che qui utilizza il machete e non la motosega.
Un prodotto per trascorrere una buona serata. Non si proclama come l'horror dell'anno e
forse per questo si apprezza di più.
Distribuito in Italia dalla Gargoyle Video.
Voto: 5,5
(Nanny Ranz)