Titolo originale: Eraserhead
Regia: David Lynch
Cast: Jack Nance, Charlotte Stewart, Jeanne Bates, Jean Lange, Laurel
Near, Judith Anna Roberts, Jennifer Chambers Lynch
Soggetto e sceneggiatura: David Lynch
Fotografia: Herbert Caldwell
Montaggio: David Lynch
Scenografia: David Lynch
Produzione: USA
Anno: 1977
Colore: bianco e nero
Durata: 89 minuti
La vicenda ruota attorno all'esistenza di Henry, un uomo che si ritrova ad assistere, e molto spesso a subire in prima persona, situazioni e comportamenti improponibili, da parte del mondo che lo circonda. Piccoli polli cucinati ma ancora vivi e grondanti sangue (cosa di cui solo Henry sembra prendere coscienza, mentre gli viene suggerito di "tagliarli come fossero normali polli"), una donna deforme, che compare cantando su un palcoscenico, il parto di un essere mostruoso e brachicefalo...
Eraserhead è una concatenazione spesso irriverente ma soprattutto irreale e quasi onirica
di eventi, tanto che difficilmente possiamo essere in grado di stabilire una trama
plausibile. Lo stesso protagonista (interpretato da Jack Nance) è un personaggio assurdo
e a tratti inquietante. Molti sono i riferimenti cinematografici attribuibili e calzanti,
da Un chien andalou di Luis Bunuel e Salvador Dalì (vedi anche il palco
vagamente surrealista sul quale si esibisce la donna con la deformazione facciale e sul
quale avviene parte dellincubo) ma anche Le voyage dans la
lune di Georges Méliès, per non parlare di tutta la tradizione pittorica
medievale, da Bosch a Bruegel e Cranach, così legata alla scoperta del mostruoso in ogni
sfaccettatura di essere. Difficile e fuori luogo inserire questa pellicola in un genere
predefinito. Horror? Se non altro per via delle grottesche e spesso disgustose invenzioni
del film, il primo lungometraggio di Lynch prima che approdasse a più tranquilli lidi,
anche se il successivo The elephant man, seppur in chiave storica e
documentata, richiama molto linteresse che il regista americano avverte per le
deformazioni e lalienazione degli individui che ne sono vittime (lo stesso Henry
diverrà a tutti gli effetti una mente che cancella, nel finale). Eraserhead
è un viaggio allucinante che a tratti potrebbe ricordarci anche "Freaks" o
"Lo sconosciuto" di Tod Browning ma, attenzione, ricorda in senso lato per
qualche scena simile e il voluto bianco e nero, perchè tutto il resto è incongruenza
pura, anche se geniale. Lambientazione cupa e torbida ci richiama ai sobborghi
londinesi, benché ogni riferimento geografico parrebbe assurdo, nel contesto. Non sono a
conoscenza di un versione in italiano, anche se premetto che i dialoghi ridotti all'osso
facilitano la comprensione. Lo consiglio però principalmente agli amanti del genere.
Voto: 7/8
(Sara Palladino)