Titolo: Pro-life
Regia: John Carpenter
Cast: Ron Perlman, Mark Feuerstein, Emmanuelle Vaugier, Bill Dow, Jeremy
Jones, Caitlin Wachs
Produzione: USA
Anno: 2006
Durata: 57 minuti
La quindicenne Angelique è rimasta incinta dopo uno stupro, e vuole abortire. Braccata dal padre e dai fratelli, che vorrebbero impedirglielo, si rifugia in una clinica specializzata, dove insiste per effettuare al più presto loperazione. Purtroppo il padre di Angelique, uomo in preda al fanatismo religioso, è disposto a tutto per salvare il bambino, anche ad iniziare un assedio che si rivelerà violento e sanguinoso. Ma che fare se, pur essendo accaniti anti-abortisti, il figlio che sta per nascere non è umano?
Il quesito andrebbe girato ad alcuni nostri parlamentari, soprattutto in tempi di
revisione della 194, ma Carpenter preferisce occuparsi dellargomento per vie
trasversali, spargendo sarcasmo a piene mani. Dwayne Burcell (un bravo Ron Perlman) è
convinto di essere in comunicazione diretta con Dio, ma, sapendo quanto in America questa
sia pratica comune, presidenti compresi, di ciò non possiamo stupirci più di tanto. Il
problema è che Dwayne (per i presidenti preferiamo non pronunciarci) è invece, senza
saperlo, in stretto contatto con la sua controparte, che lo esorta a proteggere il bambino
a tutti i costi. I medici ed il personale della clinica sono invece convinti che il vero
padre sia proprio Dwayne, e brillano per inettitudine ed incapacità di reazione. Alla
fine a risolvere la situazione sarà la determinata Angelique, come del resto è giusto
che sia.
Purtroppo questa volta lepisodio difetta di mordente, come del resto tutta la
seconda serie dei "Masters of horror", che è decisamente in tono minore (con
linsospettabile eccezione del Pelts argentiano). Carpenter ironizza con
una certa classe (lottusità di Dwayne, la morte del Dr. Keifer, secondo la legge
del contrappasso), non solo sulle parti in causa, ma anche su se stesso: lassedio
alla clinica ricorda infatti "Distretto 13", mentre il demoniaco pargoletto è
parente stretto di una delle mutazioni de "La cosa". Nonostante i due episodi
condividano i medesimi sceneggiatori, questa volta il ritmo televisivo, che in
"Cigarette burns" era funzionale alla narrazione, risulta del tutto deteriore,
lasciando lo spettatore con il sapore di uno scherzo un po goliardico, qualche buon
effetto gore ed il riuscitissimo demone di Greg Nicotero.
Voto: 6
(Nicola Picchi)