Regia: Thospol Sirivivat,
Piraphan Laoyont
Cast: Vichaya Jarujinda, Chldjan Rujiphan, Ase Wang, Chol Wachananont,
Dollaros Dechapratumwon, Kanya Rattanapetch
Produzione: Thailandia
Anno:2007
Durata: 82 minuti
Lo spirito di Tawan, uccisa dalle sue colleghe infermiere, ritorna per vendicarsi.
In un improbabilissimo ospedale (lApayatam Hospital), un gruppo di infermiere si
contende le attenzioni di un giovane medico, il dottor Tar, il quale ha a sua volta una
relazione con un altro uomo. Nonostante questo non esita a sedurle una dopo laltra,
promettendo ad ognuna un imminente matrimonio. Quando Tawan resta incinta e cerca di
comunicargli la notizia, le altre infermiere, per gelosia, la uccidono con la complicità
del dottore, il quale è ben lieto di liberarsene. Tanto per peggiorare le cose, il dottor
Tar, appena eletto medico dellanno, ha anche la cattiva abitudine di rivendere i
cadaveri per arrotondare lo stipendio, ed è quello che tenterà di fare con il corpo di
Tawan. Allinizio del film veniamo informati del fatto che uno spirito può tornare
entro sette giorni dalla morte per visitare le persone che amava, e sarà proprio un
ritardo del compratore nel ritirare la merce che permetterà al fantasma di Tawan di
vendicarsi atrocemente, entro lo scadere della mezzanotte del settimo giorno. Questa in
sintesi la trama del delirante Sick nurses, recente horror in arrivo dalla
Thailandia diretto dagli esordienti Thospol Sirivivat e da Piraphan Laoyont. Trama tutto
sommato trascurabile e canonica, se non fosse che i registi non sembrano intenzionati a
realizzare lennesima scopiazzatura del J-horror, bensì a farne unaffettuosa e
partecipe parodia, un po come accade nellimminente Exte: hair
extension del geniale Sono Sion. Loperazione è in parte assimilabile a quella
tentata da Wisit Sasanatieng con Le lacrime della tigre nera, (che ironizzava
sui film melò e sentimentali del cinema Thai) ma meno fastidiosamente programmatica e
modaiola. Per mettere subito le cose in chiaro, le infermiere di Sick nurses
vengono rappresentate sempre sexy e provocanti, e le uniche occupazioni a cui sembrano
dedicarsi sono quelle di amoreggiare con Tar, spettegolare, ascoltare musica o al massimo
rifarsi il trucco, dato che nellospedale non sembrano esistere malati di sorta o, se
è per questo, neanche altri medici allinfuori del dottor Tar. I due registi partono
in quarta prendendo in prestito le luci oniriche di Suspiria e
Inferno, verdi e viola profondissimi e blu intensi, e le usano per realizzare
un horror anomalo, pop e coloratissimo, che si mantiene sempre in bilico tra omaggio e
parodia e dove le morti avvengono al ritmo della marcia nuziale. La presa in giro non è
mai becera (una delle infermiere viene letteralmente imbozzolata da una cascata di
capelli) e non mancano diversi momenti gustosamente splatter, compresa la consueta
ingestione di lamette in stile Art of the devil che porta a risultati più
catastrofici del solito. Tra laltro i due dimostrano unottima padronanza della
macchina da presa, alternando convulse riprese con la camera a mano a disturbanti
grandangoli, e Sick nurses regge benissimo fino alla fine, aiutato anche
dallestrema brevità. Certo, il demone della citazione è sempre in agguato, e non
mancano le infermiere-zombie di Silent Hill e persino la scena più famosa del
Gozu di Miike Takashi, ma sono in fondo peccati veniali dato che quello che
traspare dal film è soprattutto lentusiasmo legato ad unopera prima, una
sincera passione unita ad una gran voglia di divertirsi, e una buona dose dironia.
Tutte qualità che ci accompagnano fino alla fine, quando il dottor Tar riceverà una
proposta di matrimonio davvero impossibile da rifiutare.
Voto: 6
(Nicola Picchi)