Titolo originale: Auf Bösem
Boden
Regia: Peter Koller
Cast: Aleksandar Petrovic, Birgit Stauber, Kari Rakkola, Faris Rahoma,
Andreas Svolanek, Peter Richter, Margit Atzler, Paul Konig
Nazione: Austria
Anno: 2007
Durata: 82 minuti
Romeo e Julia sono già di per sè una coppia assai peculiare. Cercando di comprare un loft dentro una remota fabbrica abbandonata, scopriranno presto che il proprietario della costruzione e il suo compagno, l'agente immobiliare, sono due psicopatici. Ma Romeo e Julia non sono per niente delle vittime, e meno che mai docili.
Peter Koller è al suo primo lungometraggio, e si vede. La freschezza della
rappresentazione e le ispirazioni si vedono tutte, rendendo interessante il risultato. Lui
stesso ha dichiarato di aver voluto omaggiare alcuni suoi registi preferiti, e per questo
snocciola una lista che personalmente ho ritrovato solo in parte all’interno del
film. Di sicuro c’è Sergio Leone, nelle inquadrature e nella gestione degli spazi,
c’è anche un pizzico di Miike Takashi nei confronti tra i protagonisti, che sopra
ogni cosa seguono regole coniate all’interno dei cartoons degli anni quaranta, tipo
Tom & Jerry, per capirci. Ma di Cronenberg e di Kitano Takeshi neanche l’ombra,
insomma la frase di lancio che recitava “Sergio Leone incontra Tom & Jerry”
potrebbe essere completata da “e insieme vanno con Miike Takashi a vedersi Assassini
nati di Stone”.
Con questi presupposti il rischio di esagerare c’è di sicuro, ma Koller ha una
misurata capacità di raccontare per immagini che invalida del tutto la violenza esplicita
all’interno della rappresentazione. Violenza che diviene saturazione nel momento
stesso in cui viene esplicitata, e nella stessa misura in cui Miike, colmando di morti i
titoli di testa di Dead or alive, anestetizzava lo spettatore rendendo plausibile
tutto il resto del film.
La rappresentazione per eccessi ha in sè sempre il rischio di fraintendimento, ma qua è
impossibile non leggere un sottotesto che urla tutta la divertita complicità del regista
stesso, come a voler rendere caricaturale un intero filone di film col pazzo assassino,
che protagonista del tutto immotivato del massacro di inconsapevoli dolci fanciulle
dovrebbe far paura, proprio per l’assenza di motivazioni, ma alla fine stanca e
basta.
I personaggi, interpretati in parte da attori non professionisti, alcuni dei quali trovati
sul posto di lavoro dal regista stesso, sono tutti assai convincenti. Si va
dall’untuosa caricatura dell’agente immobiliare, la cui parlantina e il ghigno
da squalo lo rendono subito un candidato ideale al massacro, fino al pazzo padrone di
casa, con pancione gigantesco e perenne espressione da scimunito che lo riducono da subito
ad un patetico personaggio da cartoon. Passando attraverso alla leggiadra follia della
dolce e sorridente Julia, fino all’incredibile faccia di gomma del suo Romeo, poi ci
sono gli hippies, con furgone e fiori nei capelli e i due incredibili poliziotti, che
ricordano quelli di Stone nella ricostruzione filmata all’interno del già citato Assassini
nati.
Tutti insieme in perfetta coordinazione, costruiscono un divertente carosello di follia,
raccontato tramite inquadrature fisse che fanno da cornice, come in un fumetto, agli
eccessi rappresentati che soli reggono la squinternata narrazione. Romeo conficcato
interamente nella sabbia che offre la propria divertentissima espressione al tiro a segno
del folle padrone di casa, il quale ulula con in braccio il cadavere del suo agente
immobiliare, è sicuramente una della inquadrature più riuscite, insieme alla faccia di
Julia, che assalita dallo stesso padrone di casa sbuffa e ghigna con l’aria di averne
viste di peggio. Mentre l’assoluta follia del finale riconverte e motiva il tutto in
favore di una ridefinizione dei ruoli, qua non esiste nessuna vittima, anche gli hippies
moriranno solo per stupidità, come pure il secondo poliziotto, che dice “è sparito
un nostro collega, e a noi piace sapere dove sono i nostri agenti” non può che
finire male. In un mondo dove le giovani coppie in cerca di casa non sono più teneri
virgulti di una nascente famigliola felice, ma psicopatici del tutto fuori controllo, non
si può che stare a guardare come finirà e non lasciarsi stupire dalla deriva finale di
una dolce tenera fanciulla che alla fine “voleva solo comprare una casa, è forse
chiedere troppo?”
Voto: 7
(Anna Maria Pelella)