Titolo originale: Dnevnoy
dozor
Regia: Timur Bekmambetov
Cast: Konstantin Khabensky, Mariya Poroshina, Vladimir Menshov, Galina
Tyunina, Viktor Verzhbitsky, Zhanna Friske, Dmitry Martynov, Valeri Zolotukhin, Aleksei
Chadov, Nurzhuman Ikhtymbayev, Aleksei Maklakov, Aleksandr Samojlenko, Yuri Kutsenko,
Irina Yakovleva, Yegor Dronov
Tratto: dal romanzo di Sergei Lukyanenko
Anno: 2006
Nazione: Russia
Durata: 132 minuti
Anton è nei guai, suo figlio è nelle mani dei vampiri e lui deve combatterli e nel contempo tentare di strappare il ragazzo ai loro intrighi usando tutte le sue armi, magiche e non e la forza dellintera struttura cui lui appartiene per tradizione, in particolare le doti di preveggenza di Svetlana, quello che Anton non sa è che il ragazzo...
La Russia di questi tempi è un posto assai particolare, intanto è un punto di
aggregazione per le forze del male che da sempre combattono quelle del bene. Poi abbiamo
anche i vampiri, che non solo fanno parte della struttura sociale, ma essendo una
minoranza devono fare i conti con un certo numero di limitazioni. Intanto hanno bisogno di
un permesso per il sangue, poi se vogliono vivere secondo le regole non possono nutrirsi
di umani. Come se tutto questo non bastasse cè anche una vecchia storia su
Tamerlano e su un oggetto magico che ha il potere di riscrivere gli eventi, e cambiare il
corso della storia. Cè Boris Ivanovich che segue da vicino Anton e che, quando
questi viene accusato dellomicidio di Galina Ragova, trasla il suo spirito nel corpo
di Olga e quello di lei nel suo per agevolare le ricerche dellassassino. I guardiani
del giorno sono sulle sue tracce e Zavulon, il capo delle forze della notte, ne approfitta
per tentare di liberarsi di lui, dal momento che questo consentirebbe il realizzarsi dei
suoi piani circa il ruolo di suo figlio nella lotta che da secoli impegna le due fazioni.
Un pò Vampire the Masquerade e un pò Peter Jackson questo Day watch,
sequel del fortunato anche se caotico Nigthwatch, si lascia guardare con un senso
di divertito stupore. Le acrobazie che i personaggi, assai caratteristici per la verità,
si trovano a compiere davanti ai nostri occhi, rendono il racconto iperbolico e nel
contempo divertente.
Laffollarsi degli stimoli e delle situazioni a mano a mano più epiche, creano un
racconto che attraversa le due ore senza troppi problemi e ci trasporta, sballottandoci un
pò, nel mondo in cui la magia e i vampiri convivono a due passi dalla Piazza Rossa, e
rendono interessante un paese di cui sappiamo ancora troppo poco. La rappresentazione
fracassona regala più di un sorriso, sia per lingenuità dello svolgimento che per
lassoluta capacità di volgarizzare qualsiasi cosa, in un gigantesco
omaggio/citazione degli action di oltre oceano, reso divertente dalloriginalità e
dallamore per eccesso che trapela tra le pieghe del racconto.
I personaggi hanno tutti caratteristiche molto definite, e sono tratteggiati con affetto,
nella celebrazione delleccesso assolutamente privo di gusto che sembra il marchio di
differenziazione culturale che più di tutti emerge nel racconto originale certo, ma di
grana decisamente grossa. Alisa, la vampira griffata Dolce e Gabbana strizza locchio
con ironia al consumismo che vampirizza leconomia russa dopo anni di astinenza più
politica che reale. Mentre gli altri, Anton e il padre di Kostya in cima alla lista,
emergono per la loro assoluta purezza ed ingenuità in un mondo dove gli intrighi sono la
norma e lunica strategia di sopravvivenza. E sarà appunto con una purezza
impregnata di folle idealismo che Anton alla fine risolverà il problema, mettendo in atto
il più gigantesco taglio del nodo gordiano che si sia mai visto sullo schermo.
La regia frenetica consente cose che in mano ad un regista meno capace sembrerebbero solo
impossibili, ma che qui diventano divertenti e nulla più. Mentre tutti i comprimari
affollano gioiosamente la scena e colorano il tutto regalando momenti di assoluto stupore
allingresso di ogni nuovo folle personaggio. Insomma direi che si tratta di un
originale variazione su temi abusati e assai rappresentati, che qui ritrovano freschezza
solo grazie al vecchio, ma validissimo stratagemma di mescolare le carte in tavola sotto
il naso stesso del divertito spettatore.
Voto: 6
(Anna Maria Pelella)