Titolo originale: The
neverending story
Regia: Wolfang Petersen
Cast: Darryl Cooksey, Drum Garrett, Nicholas Gilbert, Moses Gunn, Noah
Hathaway, Thomas Hill, Gerald McRaney, Barret Oliver, Tilo Prückner, Deep Roy
Soggetto: Michael Ende
Sceneggiatura: Wolfang Petersen, Herman Weigel
Paese: Germania, Gran Bretagna
Anno: 1984
Durata: 90 minuti
Bastian, un ragazzino magro, timido ed impacciato, ha come unici amici i suoi libri, con i quali trascorre gran parte della sua vita. Un giorno, per sfuggire a dei suoi compagni di classe che lo vorrebbero rinchiudere in un bidone dell'immondizia, riesce a trovare rifugio in un negozio d'antiquariato, gestito da un anziano e misterioso signore. Qui entra in possesso di un libro, "La storia infinita" e non resiste alla tentazione di leggerlo. Inizialmente sembra simile a tutti i volumi che possiede, ma proseguendo nella lettura, si accorgerà del magico segreto che risiede in quel tomo.
Esistono film che hanno la capacità di bucare lo schermo, di uscire dal mondo di
celluloide e di diventare dei simboli di un'intera generazione. La Storia infinita fa
parte di questo filone. Concepito come un'opera per famiglie, ben presto la sua fama
crebbe fino a diventare un cult degli anni '80, un grido della volontà di scoprirsi
liberi di poter sognare. Quel decennio fu caratterizzato dal desiderio di volersi
divertire, di voler riprendere a volare con la fantasia dopo il recente passato di lotte
sociali e politiche. Bastian incarna il fanciullo che è in ognuno di noi: vorrebbe
lasciarsi trasportare dalla fantasia per evadere da una realtà troppo opprimente, che non
lascia spazio all'immaginazione. Fantasia è il rifugio dove tutto può accadere: puoi
cacciare il bisonte purpureo insieme al prode Atreju in groppa al suo cavallo bianco
Artax; puoi decidere di camminare insieme ai mangiarocce o librarti nel cielo sul
FortunaDrago Falkor.
Tutto è concesso. Tutto.
Gli effetti speciali sono piuttosto datati e non potrebbe essere altrimenti, visto che
stiamo parlando di un film di venti anni fa, ma ancora oggi riescono a colpire lo
spettatore e a commuoverlo, grazie all'alone di magia che circonda la pellicola, magia che
è molto difficile riscontrare nelle pellicole odierne. Memorabile la colonna sonora di
Limahl, divenuta un classico senza tempo.
Un film partorito senza grosse pretese, ma collocatosi prepotentemente e con pieno diritto
nell'olimpo del cinema.
Voto: 9,5
(Nanny Ranz)