Regia: Oliver Hirschbiegel
Cast: Nicole Kidman, Daniel Craig, Jeremy Northam, Jackson Bond, Jeffrey
Wright, Veronica Cartwright, Josef Sommer, Celia Weston
Fotografia: Rainer Klausmann
Scenografia: Jack Fisk
Produzione: USA
Anno: 2007
Durata: 99 minuti
Unepidemia misteriosa comincia ad alterare il comportamento degli esseri umani. Una psichiatra ne scoprirà la causa in un virus di origine extraterrestre.
"The invasion" è il terzo remake dellincubo maccartista di Don Siegel,
dopo quello di Philip Kaufman del 1978, espressione della paranoia americana
post-watergate, e dopo il secondo, geniale e completamente fuori centro, di Abel Ferrara
del 1993, e duole dire che è anche il meno riuscito. Per rendere digeribile
lennesima zuppa riscaldata e per coprire unimbarazzante mancanza di idee, gli
sceneggiatori si dedicano senza costrutto ad alcuni fastidiosi e ridicoli tentativi di
aggiornamento del plot, calandolo in una contemporaneità alienata fatta di uso ed abuso
di cellulari, SMS, MMS e quantaltro, facendo così la gioia di qualunque gestore di
telefonia mobile. Stavolta niente baccelloni alieni, che probabilmente non
sopravvivrebbero al riscaldamento globale, ma un più prosaico virus che riprogramma la
struttura del DNA umano, escamotage senzaltro più economico anche in termini di
effetti speciali. Il film si apre, comè prevedibile dopo l11 settembre, con
un notiziario della CNN che annuncia lesplosione di uno Shuttle con conseguente
ricaduta sul suolo americano (e dove altro?) dei frammenti della navicella. Frammenti
naturalmente contaminati dal virus di cui sopra, pronto a scatenare una pandemia e a
trasformare i bravi cittadini americani in alieni completamente privi di emozioni convinti
di portare la pace nel mondo, insomma, più o meno in elettori repubblicani. Lastuta
dottoressa Kidman, madre separata di un insopportabile marmocchio, comincia a rendersi
conto che cè qualcosa che non va quando nel suo studio iniziano a presentarsi donne
che le raccontano di non riconoscere più il marito, il quale ultimamente ha preso a
comportarsi stranamente. Ora, a me questa sembra una situazione abbastanza comune dopo
qualche anno di matrimonio, ma la Kidman sinsospettisce e, in una scena esilarante,
fa una risolutiva ricerca su Google con il divertentissimo topic Mio marito non è
più mio marito, imbattendosi in migliaia di pagine sullargomento. Lo
spettatore a questo punto comincia a vacillare, immaginandosi newsgroup sul tema di
Ho sposato un mostro venuto dallo spazio o centinaia di blog stracolmi di
vaneggiamenti di paranoici, ma la dottoressa persevera e, con laiuto di un
monolitico Daniel Craig, anche lui dottore, riesce ad identificare il virus, scoprendo
perdipiù che linfezione si propaga durante il sonno del corpo-ospite. Purtroppo
anche lex-marito è contaminato, e in tutta la seconda parte del film assistiamo al
tentativo della Kidman di riprendersi il pargoletto, che era stato affidato al genitore
per il week-end di prammatica, e di restare sveglia. A questo punto lo spettatore, che
invece non ha lo stesso obbligo, si sarà già appisolato, e certo non riusciranno a
destarlo le banalissime scene di inseguimento in auto, e neanche limprobabile scena
di uniniezione nel cuore fatta da un bambino di 12 anni, che neanche in Pulp
Fiction. Per tacere poi della canonica fuga in elicottero o del finalino con tanto di
pistolotto moralistico. Tensione? Assente. Senso dangoscia? Non pervenuto. Suspense?
Mai sentita nominare. Uninvenzione di regia? Neanche a parlarne. Il regista Oliver
Hirschbiegel, già autore del sopravvalutato "La caduta" e del piatto "The
experiment", viene dalla televisione, e si sente. Tra le sue prime prove spiccano
alcuni episodi del Commissario Rex ed indubbiamente linserimento del cane
allinterno di The invasion avrebbe aggiunto pepe alla sceneggiatura,
uniformandosi senza difficoltà al generale livello della recitazione, tranne, ovviamente,
una Nicole Kidman inutilmente brava anche se palesemente poco convinta. Che altro
aggiungere? Il film è già pronto per una messa in onda in seconda serata, tra uno spot e
laltro, e alla fine lincauto spettatore si sentirà come la pettinatura della
Kidman: perfetta allinizio, completamente afflosciata alla fine.
Voto: 1
(Nicola Picchi)