Regia: Rob Zombie
Cast: Malcolm McDowell, Brad Dourif, Tyler Mane, Daeg Faerch, Sheri Moon,
William Forsythe, Richard Lynch, Udo Kier, Clint Howard, Danny Trejo, Lew Temple, Tom
Towles, Bill Moseley, Leslie Easterbrook, Steve Boyles
Sceneggiatura: John Carpenter
Nazione: Usa
Anno: 2007
Durata: 109 minuti
Michael Myers ha dieci anni, e un bel pò di problemi. Intanto sopporta male la situazione a casa, dove vive con due sorelle e sua madre, che fa la lap dancer, insieme al compagno di lei, che non è esattamente il tipo di padre che si vorrebbe avere. Poi è oggetto di vessazioni a scuola, ma chi non lo è stato tra i più famosi assassini della storia americana? In ultimo nonostante gli sforzi del dottor Loomis ad un certo punto gli scappa la mano e fa fuori nellordine: prima il bullo che lo vessava, poi il compagno della madre, il fidanzato di sua sorella e dulcis in fundo la sorella grande. Quando la madre torna a casa le prende un colpo, e non ha altro da fare che consegnare il pargolo allospedale psichiatrico e farsi saltare la testa. Dopo diciassette anni trascorsi nellospedale psichiatrico, grazie allinvolontaria complicità di due infermieri psicopatici, degni di stare in cella quanto lui, riesce a scappare e decide di tornare ad Haddonfield, e il resto è storia...
Correva lanno 1978 quando un giovane brillante John Carpenter, con alle spalle il
successo di Distretto 13 e in prospettiva quello di The fog, si faceva
strada con una pellicola che allepoca ebbe un così grosso successo da meritare uno
spropositato numero di sequel e da guadagnare la fama di immortalità sia al film che al
protagonista. Da allora molte cose sono cambiate, ma una sola costante si ripresenta di
tanto in tanto, lavidità dei produttori di Hollywood che a corto di idee e sempre
affamati di soldi, stanno rifacendo tutti i film horror che negli anni settanta hanno
avuto un qualche tipo di successo, con risultati piuttosto discontinui. Se è vero che si
poteva tranquillamente fare a meno del remake di Black Christmas, e che il
rifacimento di The wicker man potrebbe essere un buon coadiuvante in caso di
insonnia, bisogna dire che Carpenter ha avuto il dubbio onore di essere oggetto di un
numero ancora imprecisato di remake, solo tra i più recenti abbiamo quello di The Fog,
che ci è toccato affidare alloblio, lonesto anche se annacquato rifacimento
di Distretto 13, e questo nuovo Halloween.
In un impeto di rinnovamento, e senza fare troppo rumore per non disturbare i sogni di
incassi favolosi del produttore di turno, Rob Zombie ha inventato in parte il background
di Michael Myers e senza troppi complimenti ce lo mostra come lunico risultato
possibile di una situazione familiare degenerata e di un ambiente sociale degradato.
Risulta assai difficile non capire, vista la situazione del povero ragazzo, come mai abbia
scelto di fare a pezzi un certo numero di persone, di sicuro molti al suo posto lo avranno
sognato, ma il punto è che lui, essendo uno psicopatico lo ha fatto davvero. Come nel
vecchio film ci sono dottori poco efficaci e babysitter urlanti nella notte, ma questo è
da considerarsi nellottica dello spirito di un remake ben riuscito, come anche le
citazioni della pellicola originale, che solo chi ha visto il film di Carpenter coglierà
con gusto. Ne cito una per tutte: il primo omicidio post ospedale psichiatrico, che apriva
la serata del precedente film, con Michael che, coperto da un lenzuolo, macella la prima
delle adolescenti in preda agli ormoni della notte di ognissanti. I canoni del genere sono
tutti rispettati, primo fra tutti il famoso assioma muore solo chi sta facendo
sesso reso immortale ed elevato a dogma da un decennio di film che ancora adesso
sono portati ad esempio di filmografia seriale ben riuscita. Il buon Rob Zombie usa con
cattiveria ogni singola possibilità offerta dalla sceneggiatura e completa il tutto con
una buona regia, in un grande omaggio agli slasher, che riporta indietro nel tempo lo
spettatore e i personaggi. La scelta degli attori è a metà tra lomaggio/citazione
e il colpo di genio, se è vero che la scelta di chiamare Malcolm McDowell a recitare la
parte che fu di Donald Pleasence è un aggiornamento riuscito, e che linossidabile
Udo Kier è un caratterista talmente versatile da risultare sempre ben collocato, del
resto è presente in tutti gli horror e film di genere degli ultimi quarantanni; il
nuovo Michael Myers interpretato da Tyler Mane, un wrestler alto due metri già in X
Men, Troy e The Devil's rejects, rende molto più inquietante il
personaggio e persino credibile la sua immortalità.
Detto questo resta solo da chiedersi se tutto questo rifare i film appartenenti al passato
e ad un genere ormai superato da tempo, oltre gratificare il conto in banca dei
produttori, laddove gli stessi in realtà assai pochi, risultino un buon investimento,
possa realmente interessare le nuove generazioni, o sia solo unoperazione diretta ai
nostalgici e nulla più.
Voto: 6
(Anna Maria Pelella)