Regia: Robert Rodriguez
Cast: Freddy Rodriguez, Rose McGowan, Josh Brolin, Marley Shelton, Naveen
Andrews, Michael Biehn, Michael Parks, Tom Savini, Carlos Gallardo, Rebel Rodriguez,
Electra Avellan, Elise Avellan, Jason Douglas, Quentin Tarantino, Stacy Ferguson,
Christine Rose, Andrea Lee, Leroy Castanon, Bruce Willis, Robert Rodriguez (uncredited)
Soggetto: Robert Rodriguez
Sceneggiatura: Robet Rodriguez
Fotografia: Milan Chadima, Phil Parmet, Robert Rodriguez
Montaggio: Ethan Maniquis, Robert Rodriguez
Colonna sonora: Graeme Revell, Robert Rodriguez, Carl Thiel
Scenografia: Steve Joyner
Costumi: Nina Proctor
Produzione: USA
Anno: 2007
Durata: 105 minuti
Durante il turno di notte in ospedale, la coppia di medici formata da William e Dakota
Block si ritrova invasa da una folla di persone coperte da piaghe cancrenose e con uno
sguardo sospettosamente vacuo negli occhi.
Tra questi cè anche Cherry Darling, una ballerina che ha perso una gamba durante
unaggressione lungo la strada.
El Wray è al suo fianco e la controlla.
E mentre la folla di invalidi si trasforma in un mucchio di aggressori arrabbiati, Cherry
e Wray si mettono alla guida di una squadra di improvvisati guerrieri e si lanciano alla
conquista della città, decisi ad andare incontro ad un destino che lascerà milioni di
persone infettate, un numero infinito di morti e uno sparuto gruppetto di fortunati
sopravvissuti a lottare con tutte le forze per trovare lultimo angolo sicuro sulla
terra (dal sito ufficiale del film).
E così, dopo unattesa lunga più di tre mesi ed unestenuante rincorrersi di
fake trailer ed immagini off set, il controverso ed economicamente fallimentare progetto Grindhouse volge al suo denso epilogo di frattaglie, corpi maciullati e sangue ostentato con non
curanza ed arguto compiacimento.
Dopo aver condotto con mano sicura intere orde di vampiri succhia-sangue sotto il sole
accecante del mezzogiorno messicano ed aver trapiantato alieni parassiti in un placido
college a stelle e strisce, Robert Rodriguez, acclamato quanto geniale ideatore del burrito
western, torna a dirigere una pellicola violenta e cruda quanto basta per ricordarci
che, in definitiva, lhorror è ancora capace di sbalordire e disgustare
a dovere il pubblico (e non solo), reinventandosi come frontiera di sperimentazioni
stilistiche e campo daddestramento per nuove tecniche e soluzioni.
Tanto meglio se a farlo, poi, concorrono il gusto raffinato della citazione (cosa di cui
si potrebbe parlare per ore) ed un ambiguo senso del grottesco più diretto e devastante,
spaziando da un M4 trapiantato direttamente nella gamba destra di una gogo dancer con aspirazioni da cabarettista, ad una coppia di folli babysitter ninfomani con il culto
del turpiloquio.
E poi ancora elicotteri che falciano infetti, pistoleri a bordo di una
minimoto lanciati contro unorda antropofaga grondante pustole e pus, scienziati col
pallino dellevirazione testicolare, dottori ipocondriaci e psicotici sessuomani in
divisa.
Oscenità e furore (non me ne vogliano i Sex Pistols) che si rincorrono come folli
pretendenti al trono dellesplicito e dellazzardo, delleccesso, del mostrato senza remore né pedissequi impianti narrativi.
Forte di una storia diretta, scarnificata, libera da sottotesti culturali e sociali,
Rodriguez può, infatti, mettere in scena la perfetta esaltazione di un certo cinema
dellorrore passato alla storia con letichetta quantomeno discutibile e
riduttiva di genere, lontano miglia dai canoni tradizionali del mercato e
dalle regole del multisala, ed a cui, egli stesso, con nostra somma delizia, ha riferito
più volte di ispirarsi.
Visivamente impeccabile, Planet Terror, i cui dialoghi surreali ricordano quel
piccolo gioiello di Zombi 2, passando per lAssalto al presidio di
Carpenter, vanta unimpostazione finto-artigianale degna dei più grandi Fulci e
Lenzi (che dire dellIncubo sulla città contaminata?), meravigliosamente
nascosti dietro la lirica follia che, come un insettoide dallo spazio
profondo, nutre questa immensa pellicola, graffiata e sporca come impone la tradizione
della Grindhouse.
Forse non sarà allaltezza del divino Quentin, né tanto meno disporrà del suo
sconfinato campionario di sadismo e poetico citazionismo, ma ciò che realmente conta è
labilità del cappellaio-messicano nel ricreare quellatmosfera perversa e
crudele che si respirava nei vecchi e gloriosi anfratti di Philadelphia, nelle stanze
desolate della Wgon-Tv o tra le decomposte rovine di Dunwich, loscura Salem.
Non si può dire altro che obiettivo raggiunto, quindi, riuscendo addirittura
ad aggiornare un discorso fermo ormai al 1988 di Zombie Flesh Eaters 2, nonostante
in questi ultimi anni si siano succedute rivisitazioni più o meno pessime dello
stereotipato non morto haitiano (ed il film di Snyder deve non poco allopera di
Mattei e Fragrasso).
Menzione donore, oltre che per un cast talmente ben assortito e complice da far
sperare in un nuovissimo e macabro brat pack (in primis laccoppiata Freddie
Rodriguez - Rose McGowan), per il pluripremiato Greg Nicotero, direttore del make up e
vero portento nel devastare i corpi della sventurata Fergie e di sua maestà Tom Savini,
qui nei panni di un distratto e sbadato vice sceriffo (godetevi la sequenza del suo
sbranamento).
Accompagnato da ritmi carpenteriani e da vaghe reminescenze figlie del Leone più cupo e
tetro, Planet Terror, dunque, non può far altro che confermarsi come un vero e
proprio portento visivo, come il sogno ad occhi aperti di quei (tanti) appassionati dello
splatter e dellexploitation dimenticati nelle loro cripte di fango e pietra, come la
marcata estetizzazione dello zombie movie per eccellenza.
Il finale, sapevamo che sarebbe stato eclatante, ma non immaginavamo quanto.
Ora lo abbiamo proprio davanti agli occhi... e non possiamo più farne a meno.
Voto: 9 (Ma solo perché dicono che la perfezione non esiste, in questo
mondo...)
(Stefano Ricci)