Regia: James Wan
Cast: Ryan Kwanten, Amber Valletta, Donnie Wahlberg, Michael Fairman,
Joan Heney, Bob Gunton, Laura Regan, Dmitry Chepovetsky, Judith Roberts, Keir Gilchrist,
Steven Taylor, David Talbot, Steve Adams, Shelley Peterson, Austin Majors
Sceneggiatura: Leigh Whannell
Anno: 2007
Produzione: Usa
Durata: 90 minuti
I coniugi Ashen vivono lontano dalla loro cittadina di origine, la minuscola Ravens Fair. Una sera gli viene recapitata una scatola contenente un pupazzo di quelli solitamente usati dai ventriloqui. Subito dopo Lisa viene uccisa, e Jamie sospettato dellaccaduto. Fermamente convinto a provare la sua innocenza e la contemporanea implicazione del pupazzo negli eventi, Jamie decide di tornare alla città natale per indagare su una vecchia leggenda che parla di Mary Shaw, ventriloqua famosa anni prima che era stata uccisa da un gruppo di persone convinte del suo coinvolgimento nella sparizione di alcuni ragazzini.
I pupazzi dei ventriloqui, si sa sono assai inquietanti. Quasi tutti hanno
unespressione niente affatto amichevole, e viene sempre da chiedersi, guardandoli,
come sia possibile che un bambino possa assistere ad uno spettacolo con un pupazzo
ventriloquo e continuare a dormire la notte. Anche questo qui non fa eccezione, ha persino
una sinistra somiglianza con una marionetta di argentiana memoria. Ed è proprio a partire
dallarrivo del pupazzo che la vita dei coniugi Ashen si complica, anzi in verità
diventa proprio un incubo. Lo smarrito Jamie insegue una reminiscenza dellinfanzia
fin nel suo paese natio, solo per incontrare il dannato pupazzo dietro ogni angolo, il
quale si ostina a tornare anche dopo un seppellimento, complice un poliziotto troppo
solerte ed impiccione. Suo padre conosce la storia ma si guarda bene dal parlargliene e
Jamie dovrà fare da solo tutta lindagine che, se da una parte lo scagionerebbe,
dallaltra gli darebbe seriamente da pensare circa il suo stato mentale. Naturalmente
scopriremo i segreti del paesino non appena Jamie si metterà ad indagare, e non si tratta
certo di accadimenti particolarmente originali.
Il punto è proprio questo, è difficile parlare ancora di ventriloqui dopo
limpennata di film sul tema che ha infestato il cinema negli anni passati. Anche di
storie su vecchie megere uccise dagli indignati abitanti di un onesto paesino americano
non si sentiva certo la mancanza, se poi vogliamo aggiungere i film con un sospettato di
un omicidio che per scagionarsi deve trovare il colpevole, allora siamo a rischio di
essere sommersi dalle pellicole.
Lo svolgimento del plot si dipana così senza grossi colpi di scena, e neanche particolari
guizzi di regia, se è per questo. James Wan ci accompagna semplicemente sottolineando qua
e là le cose su cui si richiede lesercizio della memoria e senza traumi ci manda
incontro al finale a sorpresa, tanto di moda nel recente cinema horror.
La recitazione è un onesto omaggio ai b-movie degli anni passati, con una particolare
menzione per lo stralunato poliziotto, un Donnie Wahlberg un pò ruvido ma molto efficace.
Le luci e la fotografia vengono presto dimenticate, segno inequivocabile di un lavoro
svolto bene ma con una certa tendenza di fondo alla routine.
E se è pur vero che non saremo quasi mai in ansia per il destino del protagonista,
bisogna tenere presente che la colpa non è tutta della sceneggiatura poco originale, ma
semmai di un eccesso di aspettative sul nuovo lavoro del creatore del film più imitato
negli ultimi anni, Saw.
Ma loriginalità del primo Saw, presto soffocata dalle copie apocrife e dai sequel,
era tutta nel plot inspiegabile e nella sua rivelazione nel corso degli ultimi minuti di
film, cosa vera questultima anche per Dead silence, ma purtroppo non abbastanza da
reggere il peso di un intero film.
Suggerito sin dai titoli di testa, con il ritrovamento del manuale Come lo
feci redatto dalla strega in persona, il colpo di scena finale è certamente
simpatico, ma lungi dallindurre più di un ammirato sorriso, non basta certo da solo
a giustificare lora e mezza che avremo speso a guardare la versione anni duemila
dellennesimo mostro di Frankenstein.
Voto: 5
(Anna Maria Pelella)