Regia: D.J. Caruso
Cast: Shia LaBeouf, Carrie-Anne Moss, David Morse, Sarah Roemer, Matt
Craven, Cathy Immordino, Jose Pablo Cantillo, Aaron Yoo, Elyse Mirto
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Durata: 107 minuti
Kale è agli arresti domiciliari per aver colpito il suo professore di spagnolo. Dopo che la madre gli ha staccato tutte le droghe: internet, Playstation e via così, si procura un grosso binocolo e si mette a spiare i vicini. Tra una sbirciatina alle grazie di Ashley sua coetanea recentemente deportata là da un padre con cui va poco daccordo, e una al metodico ometto di fianco che falcia il prato, incappa in Mr. Turner, silenzioso quanto inquietante personaggio con labitudine delle belle donne. E piano piano si convince del fatto che lui possa essere la causa di molte sparizioni avvenute nella zona, nel frattempo Turner fa amicizia con sua madre, la quale lo invita a casa.
Ogni venti anni circa qualcuno rifà un film di Hitchcock. In testa alla classifica
abbiamo De Palma che è lomaggiatore ufficiale del maestro e che in ogni caso i
primi dieci minuti di film li rifà benissimo, seguono a ruota tutta una serie di filmetti
che sfiorano di lato i plot del grande regista e vivono di luce riflessa grazie al fatto
che le nuove generazioni conoscono poco la sua opera.
Premesso questo bisogna però dire che questo rifacimento de "La finestra sul
cortile", ci pare assai più simile ad "Ammazzavampiri", sia per plot che
per caratterizzazione dei personaggi, basta sostituire vampiro con psicopatico assassino e
il gioco è fatto.
A questo punto, tenendo presente che le nuove generazioni magari non hanno visto nemmeno
quello, possiamo dire che questo filmetto apparirà innovativo ed intrigante. E pur
vero che la recitazione non è affatto male, Shia LaBeouf, già Chass Kramer in
"Constantine", da poco Sam in "Transformers" e prossimamente nel nuovo
"Indiana Jones", è abbastanza convincente sia quando cerca di assaltare la
bella Ashley, che quando si fa prendere da un attacco di paranoia e spia Turner con
binocolo e videocamera. Le scene iniziali della sua reclusione ricordano un po
quelle di "Risky business", con un Tom Cruise adolescente che gira in mutande e
mangia porcate, ma questa deve essere ancora oggi la principale occupazione dei ragazzi
americani lasciati da soli in casa.
David Morse già in "Dancer in the dark", "Cuori in Atlantide" e
"Double vision" è un convincente psicopatico, anche se tentando la carta di una
recitazione ispirata ad Anthony Hopkins/Hannibal Lecter finisce per offrire una prova non
esattamente personale.
Carrie Anne Moss, che sarà per sempre Trinity e nessunaltra, risulta comunque
abbastanza a suo agio nel ruolo della madre un po stronza e molto poco attenta alle
paranoie adolescenziali del suo pargolo. La regia è pulita e un po da telefilm, ma
del resto è di quello che principalmente Caruso si è finora occupato.
Direi che si possa definire questo film una buona approssimazione di thriller per
adolescenti, in attesa che decidano magari di recuperare qualche classico, così tanto per
conoscere il vero significato della parola tensione.
Voto: 6
(Anna Maria Pelella)