Regia: Quentin Tarantino
Cast: Uma Thurman, David Carradine, Michael Madsen, Daryl Hannah, Michael
Parks, Chris Nelson, Caitlin Keats, Laura Cayouette, Lucy Liu, Vivica A. Fox, Yuki
Kazamatsuri, Kenji Ohba, Jun Kunimura, Michael Bowen, Chia Hui Liu, Sonny Chiba, Chiaki
Kuriyama, Julie Dreyfus
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Scenografia: Daniel Bradford
Fotografia: Robert Richardson
Costumi: Kumiko Ogawa, Catherine Marie Thomas
Musiche: The Rza
Montaggio: Sally Menke
Nazione: USA
Anno: 2003 (2004 il secondo volume)
Durata: 110 minuti circa entrambi i film
"Ci sono delle conseguenze quando spezzi il cuore a un assassino bastardo".
Beatrix Kiddo lo sapeva, ma mai avrebbe immaginato che Bill, luomo da cui era
fuggita con una bambina in grembo, fosse capace di tanto. Non di trovarla mesi dopo in una
piccola chiesa a "El paso", in Texas, e trasformare le prove del suo matrimonio
in un sanguinoso massacro.
Non di sparare anche a lei.
E così, quando si risveglia da un coma durato quattro anni, convinta di aver perso anche
la bambina che portava nel ventre, il suo unico scopo è quello di vendicarsi. Trovare
Bill, fargliela pagare, e non solo a lui: anche a tutta la squadra di sicari (la Deadly
Viper Assasination Squad) che aveva partecipato all'eccidio.
Anche Beatrix è un killer, una donna letale, il risultato di anni di addestramento e di
missioni al servizio di Bill. È "un'ape assassina ribelle", una belva ferita
pronta a tutto pur di portare a termine la sua vendetta.
E così inizia la sua ricerca, il suo viaggio, segnato dall'infinita scia di sangue che si
lascia alle spalle. Il pensiero è sempre fisso alla sua ultima missione: Kill Bill.
La "Miramax", la casa cinematografica produttrice del film, invitò il regista a
tagliare alcune scene del film perchè considerato troppo lungo. Quentin Tarantino si
rifiutò di ridurre la sua pellicola e divise allora il film in due volumi, usciti nelle
sale a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro. La scelta di Tarantino risulta più che
azzeccata, in quanto ogni singola scena è funzionale allo svolgimento del film e quindi
indispensabile.
Kill Bill è sicuramente il capolavoro del talentuoso regista statunitense e un'indiscussa
pietra miliare del cinema dei nostri tempi. Collocare questo film in un preciso genere è
pressoché impossibile, equivarrebbe ad etichettarlo in maniera limitativa, sicuramente
penalizzandolo, in quanto i campi in cui spazia sono molteplici e vastissimi. E,
nonostante abbia suscitato un'enorme ondata di critiche, il valore qualitativo dell'opera
è innegabile.
Anche se il tema di fondo (quello della vendetta) è praticamente un classico, rivisitato
sin dagli albori del cinema, la trama si snoda in direzioni tanto inaspettate da donare
originalità persino ad una storia allapparenza scontata.
Il film è lennesima magistrale prova del talento di Tarantino, capace di
rielaborare le tematiche e gli stereotipi più disparati, inserendoli perfettamente in
contesti apparentemente estranei e lontanissimi. In mani incapaci una mole così
abbondante di citazioni e omaggi avrebbe reso il film goffo e noioso, mentre Tarantino è
riuscito a inserire qualsiasi elemento in chiave nuova, originale, funzionale. Così
Kill Bill risulta profondamente influenzato dalla cultura orientale, dalle
arti marziali, (lattore che interpreta Bill, David Carradine, era il protagonista
della serie televisiva Kung-Fu) dal cinema western, (chiari i riferimenti a
Sergio Leone, uno dei registi preferiti di Tarantino, tanto da inserire persino alcune
musiche del nostro Ennio Morricone) dal mondo dei fumetti (sia orientali che occidentali)
senza che questo lo danneggi o penalizzi in qualche modo, o distolga lattenzione
dello spettatore dalla tematica centrale del film. Un intero capitolo, quello in cui si
racconta linfanzia di O-Rhen Ishii (interpretata da Lucy Liu) è costituito da una
lunga quanto deliziosa sequenza anime. Questi e altri elementi, allapparenza
inconciliabili, sono amalgamati da Tarantino con grande maestria, senza che nessuno sia in
conflitto o stoni con laltro.
È doveroso sottolineare anche lefficace tecnica descrittiva del regista, che non
dispone gli eventi (e quindi i dieci capitoli di cui è composto il film, cinque per
volume) in ordine cronologico, ma in quello a lui più congeniale (ne avevamo già avuto
un ottimo esempio in Pulp Fiction).
Il cast di attori ha avuto naturalmente un ruolo fondamentale. A parte lottima
interpretazione del già citato David Carradine, la scena e gli applausi sono tutti per
lei, la splendida e bravissima Uma Thurman. Già durante le riprese di Pulp
Fiction aveva parlato con Tarantino della possibilità di interpretare questo film,
segno evidente di quanto sentisse propria la parte. Probabilmente nessuna avrebbe potuto
vestire i panni di Beatrix meglio di lei. Secondo lo stesso Tarantino, se il film non
fosse stato diviso in due capitoli, Uma Thurman avrebbe sicuramente ricevuto una
nomination allOscar come migliore attrice protagonista.
Per la sua complessità tecnica, per la sua qualità artistica (sia a livello di regia che
di cast), Kill Bill è un film che entra di diritto nella storia del cinema.
Voto: 9
(Simone Scataglini)