Regia: Roland Joffe
Cast: Elisha Cuthbert, Daniel Gillies, Pruitt Taylor Vince, Laz Alonso,
Michael Harney
Nazione: USA, Russia
Anno: 2007
Durata: 85 minuti
Jennifer Tree è una celebrità, una modella le cui immagini campeggiano sui muri e sugli autobus di tutta New York. In unintervista rilasciata in video ha la dabbenaggine di parlare delle sue fobie, ed ecco che uno psicopatico si premura di fargliele vivere tutte, dalla prima allultima, così tanto per dare un brivido alla sua noiosissima vita patinata, e nello stesso tempo concedersi il lusso di unincontro ravvicinato con la star.
Per quelli che hanno la mia età e quindi ricordano Clive Barker prima della
California, questo film comincia come il racconto Fear, tratto dai Libri di
sangue. Peccato che la somiglianza si fermi allincipit, poi abbiamo
lallegro saccheggio da Il collezionista e per finire uno qualsiasi dei Saw a scelta. Jennifer è una bellissima modella con tutte le paure e le insicurezze che la
ricchezza non può guarire, fragile e quanto mai poco credibile mentre stringe un orsetto
invece di dare capocciate al muro come sarebbe più probabile in una crisi di
claustrofobia. Gary è uno sciagurato che abita il cunicolo accanto e gli fa da balia, non
si capisce con quale forza riesca a darle coraggio, dal momento che anche lui è
prigioniero, accidenti deve essere perché lui è leroe della storia... come ho
fatto a non pensarci prima?
Lo psicopatico affetto da mania voyeristica è davvero poco convincente, se non altro per
lo strano legame che lo lega a Gary e qua mi fermo, perché il colpo di scena, che in
realtà segue di molto il sopravvenuto colpo di sonno, dovrebbe motivare la storia e dare
un senso al tempo che avremo perso a sbadigliare. Dico dovrebbe perché per me non è
stato così, inoltre non si può veramente parlare di colpo di scena dal momento che pare
più una soluzione telefonata, tanto per trovare un finale ad una storia senza capo né
coda.
Certo la responsabilità di questo noiosissimo plot è tutta di Larry Cohen, in uno dei
suoi lavori più alimentari, ma la regia seppur accurata risente moltissimo
delleccesso di patinatura dato da una fotografia assolutamente fuori luogo. E le
soluzioni della mdp non tengono certo sveglie da sole lo spettatore, che purtroppo
sbadiglia e si chiede il motivo per cui dovrebbe restare a guardare lepilogo
prevedibile di una storia che non cè.
Voto: 5
(Anna Maria Pelella)