Harry Potter e l'ordine della fenice

Titolo originale: Harry Potter and the order of the Phoenix
Regia: David Yates
Cast: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Ralph Fiennes, Gary Oldman, Helena Boham Carter, Richard Harris, Alan Rickman, Robbie Coltrane, Imelda Staunton
Soggetto: J.K. Rowling (omonimo libro)
Sceneggiatura: Michael Goldenberg
Montaggio: Mark Day
Musiche: Nicholas Hooper
Fotografia: Slawomir Idziak
Scenografia: Stuart Craig
Nazione: Gran Bretagna/USA
Anno: 2007
Durata: 137 minuti

TRAMA

Dopo essere stato assolto dall’accusa di aver usato la magia di fronte a un babbano, il famoso Harry Potter torna ad Hogwarts pronto ad affrontare un altro anno di studi, ma molte cose sono cambiate dall’ultima.
Presto Albus Silente non sarà il più Preside della scuola e verrà sostituito dalla severissima Dolores Hambridge che si mostra al quanto restia ad adoperare formule magiche.
Ma la cosa più spaventosa, è che qualcosa di oscuro si aggira intorno al castello; colui che non deve essere nominato sta tornando...

RECENSIONE

Harry Potter sta cambiando; non è più il piccolo orfnaello che abbiamo conosciuto all'inizio del nuovo millennio con il primo capitolo della saga del maghetto più famoso del mondo, ma la questione è: sta cambiando in meglio o in peggio? Dopo aver assistito a questo quinto episodio intitolato "L'ordine della fenice", sarei molto più propenso a considerare Potter cambiato nettamente in peggio, cosa che non pensavo fino all'anno scorso con "Il calice di fuoco". E' chiaro, secondo chi scrive, che in questa puntata qualcosa non ha funzionato... ma cosa? Vi chiederete voi... Nessun problema, ve lo dirò subito: innanzitutto, ne "L'ordine della fenice" si ricorre all'uso della magia solo di rado, quando invece lo spettatore si aspetterebbe di essere colpito da un meraviglioso incantesimo in ogni instante; altri difettucci possono essere evidenziati nella scenografia e nella fotografia, a mio avviso troppo fredde, rigide, gelide, al quanto spigolose, quasi fastidiose per gli occhi; molto deludente anche la sceneggiatura scritta da Michael Goldenbergh, piatta e confusionaria, che non presenta particolari colpi di scena che possano in qualche modo alzare la tensione. La noia regna in sala e in alcune sequenze addirittura si ride a crepa pelle, ed è così che il ridicolo predomina di gran lunga sul fantastico; anche Daniel Radcliffe in alcune scene (soprattutto in quelle con Gary Oldman) sembra non essere proprio in parte (curioso vero?), distratto forse da una regia troppo discontinua e immatura e da un cast che stavolta non eccelle. Molto deluso anche il mio amico che era con me durante la proiezione, e con lui una spettatrice piuttosto insoddisfatta che con lo scorrere dei titoli di coda ha asserito la seguente frase: "Ma a cosa è servito questo episodio?". Se potete, statene alla larga!
Voto: 5
(Francesco Manca)