Regia: Tomm Coker, David
Elliot
Cast: Shannyn Sossamon, Cabral Ibaka, Alecia Moore (Pink), Ashleigh
Rains, Mihai Ogasanu, Radu Andrei Micu, Mihai Stanesu, Cain Manoli
Soggetto e sceneggiatura: Tomm Coker, David Elliot
Fotografia: Maxime Alexandre
Montaggio: Josh Rifkin
Colonna sonora: Yoshiki Hayashi, Hybrid
Scenografia: Christian Niculescu
Costumi: Jennifer L. Soulages
Produzione: USA
Anno: 2007
Durata: 100 minuti
Victoria è una giovane e timida ragazza americana che soffre di disturbi emotivi legati
ad un costante e sofferente stato d'ansia.
Sua sorella Carolyn, che studia alla Sorbonne, la invita a trascorre alcuni giorni nella
romantica capitale francese convinta che il viaggio possa in qualche modo giovare alla
salute mentale della ragazza. Ma appena atterrata a Parigi, Victoria viene condotta da
Carolyn e dai suoi amici alla scoperta dei segreti più inquietanti e torbidi della
città: secoli prima, al posto delle attuali costruzioni, vi era un grande cimitero che
ospitava i corpi di intere generazioni in una lunga serie di tunnel posti sotto il manto
stradale.
Ed è proprio lì che ha luogo la festa a cui Carolyn invita sua sorella: un rave party
proprio in quelle immense catacombe.
Ma un improvviso raid della polizia fa disperdere i partecipanti e così Victoria si
ritrova completamente sola in quei cunicoli bui.
Senza nient'altro che una piccola torcia elettrica.
Curioso, intrigante, ma troppo ambizioso ed avventato.
E riuscito solo per metà.
Con una strizzatina docchio al più o meno sconosciuto Catacombs - La prigione
del Diavolo e con un titolo che lascia furbescamente presagire sangue ed interiora
degne del miglior Shutter, questo Mondo dei morti si pone, in realtà, come
lideale punto dincontro fra gli asfissianti e claustrofobici livelli di The
descent e le sudice atmosfere suburbane di quel semi fallimentare esperimento chiamato Creep - Il chirurgo.
Il tutto con le dovute distanze, è ovvio.
Niente mostri antropomorfi, né tantomeno deambulanti collezioni di feti umani.
Solo un inestricabile buio pesto ed un assassino sanguinario sulle nostre tracce.
Una formula vincente?
Forse.
Se da un lato, in effetti, lidea di dipanare e contenere cento minuti di tensione in
un intricato labirinto rappezzato di teschi ed ossa marce ed infestato da ratti e
pipistrelli può sembrare quanto di più fresco ed innovativo passi sugli schermi
cinematografici di questo primo scorcio di stagione, ciò che manca, e che fa sentire la
sua mancanza, è la totale assenza di validi colpi di scena, di espedienti e situazioni
tali da giustificare la permanenza in sala di un rispettabile numero di spettatori.
È una pellicola che difetta di una vera e propria trama, priva di spessore introspettivo
ed incapace di concentrare e mantenere alta lattenzione e, ancor di meno,
quellinsolito livello di ansia e panico che così tanto sembra (e dovrebbe) bloccare
la povera Victoria.
Il tutto sembra ridursi semplicemente ad una tetra gita fra i morti, come quelle fatte da
ragazzi nei cimiteri cittadini per testare la propria dose di coraggio, niente di più.
Solo lombra lontana di uno spiazzante e più che mai inquietante finale capace di
ribaltare le sorti di una pellicola che altrimenti sarebbe rimasta, ahimè, condannata
nelloblio dellordinario.
Voto: 6
(Stefano Ricci)