Regia: Takashi Shimizu
Cast: Jason Behr, Rosa Blasi, Clea DuVall, Sarah Michelle Gellar, Ryo
Ishibashi, William Mapother, Bill Pullman, Ted Raimi, KaDee Strickland, Grace Zabriskie
Sceneggiatura: Takashi Shimizu, Stephen Susco
Produzione: USA, Giappone
Anno: 2004
Durata: 91 minuti
Tokyo. Karen, una ragazza americana impiegata in centro assistenza in Giappone, viene mandata dal suo datore di lavoro presso la casa di una donna con gravi problemi psichici. Arrivata sul posto percepisce immediatamente che qualcosa non va. L'abitazione è in disordine e ovunque aleggia un'atmosfera sinistra, la paziente inoltre è in stato confusionale e terrorizzata. Karen scopre che qualcosa di soprannaturale infesta la casa e inizia così per lei, e per tutte le altre persone coinvolte, un vero e proprio incubo a diretto contatto con un'entità malvagia e potente, capace di uccidere.
Prodotto da Sam Raimi "The grudge" è la versione americana di un film
giapponese. Nonostante la sceneggiatura sia pressochè identica all'originale questo
remake è tecnicamente ed esteticamente superiore al suo predecessore. Probabilmente
questo mio giudizio è viziato dalla mia scarsa passione per gli horror asiatici, film che
sono obiettivamente innovativi ma che hanno tempi narrativi, ritmi e regie troppo diverse
da quelle occidentali. Questa è ovviamente la mia opinione personale.
Tornado al film di Takashi Shimizu è molto godibile perchè il livello di tensione e
suspense è altissimo, quasi intollerabile (in senso positivo), e rimane costante quasi
per tutta la durata. Colpi di scena e sequenze da brivido sono numerose e ben fatte, anche
perchè sono supportate da ottimi effetti speciali e visivi.
Come ogni horror nipponico che si rispetti anche questo vede come "protagonisti"
vari oggetti hi-tech tra cui, cellulari, televisori, telecamere ecc.
Anche i vari elementi del cast svolgono discretamente il loro compito, tra i quali Bill
Pullman e Sarah "Buffy" Michelle Gellar, la presenza di quest'ultima ha
probabilmente ha contribuito al successo al botteghino di "The Grudge".
Voto: 8
(Alessandro Balestra)