Regia: Dario Argento
Cast: Jessica Harper, Stefania Casini, Flavio Bucci, Miguel Bosè,
Barbara Magnolfi, Eva Axèn, Alida Valli, Joan Bennet, Udo Kier, Rudolf, Schundler
Soggetto e sceneggiatura: Thomas De Quincey, Dario Argento, Daria
Nicolodi
Musiche: Goblin
Fotografia: Luciano Tovoli
Montaggio: Franco Fraticelli
Scenografia: Giuseppe Bassan
Costumi: Piero Cigoletti
Produzione: Italia, Germania
Anno: 1977
Durata: 98 minuti
L'americana Susy Benner arriva in Germania per frequentare una prestigiosa scuola di danza. In seguito a degli strani omicidi e alla scomparsa di Sara, sua amica, Susy scoprirà che la scuola nasconde un terribile segreto.
Vedendo questo film, ho avuto la sensazione di essere di fronte a quello che,
potenzialmente, poteva essere uno dei più grandi capolavori del cinema horror, nostrano e
non. Sono rimasto letteralmente incantato dalle scenografie e dalla fotografia, che hanno
generato (grazie anche all'uso del technicolor) delle immagini dai colori vividi, accesi,
oserei dire morbosi. Il rosso e il blu cupo saturano l'atmosfera del film, contribuendo
non poco a creare e mantenere l'angoscia e l'incubo che pervadono la pellicola. Discorso
analogo per i suoni e le musiche, composizione magistrale (e, forse, la migliore in
assoluto) da parte dei Goblin, nell'occasione coadiuvati dallo stesso Dario Argento. Per
me, Suspiria è l'esempio ideale da portare per dimostrare quanto una colonna
sonora possa amplificare a dismisura la tensione in un horror, con nenie ossessive, suoni
profondi e disturbanti, che tengono sempre lo spettatore sulle spine.
Suspiria, ambientato in Germania, ha il gustoso sapore di una favola nera, in
cui la protagonista, come afferma lo stesso regista, scopre una realtà assurda,
inconcepibile, terribile: Susy Benner è una novella Alice che non si appresta a esplorare
il Paese delle Meraviglie, ma il Paese delle Streghe e dell'orrore.
Le scene degli omicidi, anche tenendo conto degli effetti speciali dell'epoca, hanno un
forte impatto visivo, com'è nello stile inconfondibile di Dario Argento, con delle morti
spettacolari condite da un'abbondante quantità di liquido rosso. Per tre quarti, il film
tiene lo spettatore incollato alla sedia, poi però arrivano le note dolenti. La trama,
elaborata da Dario Argento insieme a Daria Nicolodi (inizialmente doveva esser lei, e non
Jessica Harper, a ricoprire il ruolo di Susy), vista nella sua interezza scricchiola
parecchio, offrendo un finale che delude (perlomeno, a me ha deluso). Durante il film, è
abbastanza intuibile, grazie a indizi sparsi qua e là, che il nocciolo della questione
riguardi le streghe e la stregoneria: difatti Susy scopre che le sue insegnanti praticano
la magia nera e uccide la più terribile di esse, causando in contemporanea anche la morte
di tutte le altre. Viene spontaneo pensare: Ecco, lo sapevo che finiva così.
Non è certo un punto a favore del film, così come non lo è l'interpretazione abbastanza
discutibile di alcuni attori, Jessica Harper su tutti. Per tutta la durata della
pellicola, la Harper ha sempre la stessa espressione da pesce lesso, per non parlare della
presenza (credo totalmente ingiustificata) stucchevole di Miguel Bosè. Nonostante tutto,
però, Suspiria rimane un prodotto di altissimo livello, uno dei migliori di
Dario Argento, che merita la visione nonché la presenza nelle collezioni dei cultori dei
film d'orrore.
Voto: 8
(Gabriele Lattanzio)