Regia: Danny Boyle
Cast: Hiroyuki Sanada, Mark Strong, Benedict Wong, Cillian Murphy, Cliff
Curtis, Michelle Yeoh, Troy Garity, Chris Evans, Rose Byrne
Produzione: Gran Bretagna
Anno: 2007
Durata: 108 minuti
Un gruppo di scienziati, a bordo della navicella Icarus II, è in rotta verso il Sole che sta morendo e uccidendo anche la vita sulla Terra. Lultima speranza è lanciare una potente bomba nucleare verso il nucleo della nostra stella e sperare che si riattivi...
Anno 2057. Non se ne conosce il motivo (dati scientifici alla mano dovrebbe funzionare
ancora una manciata di miliardi di anni), ma il Sole si sta spegnendo. Lipotesi
anche se inverosimile (ma ad un appassionato di fantascienza come me questo importa
relativamente) è comunque affascinante e pone (o potrebbe porre) le basi per una serie
infinita di domande: domande che inevitabilmente non possono trovare risposte certe.
Lunica e ultima possibilità di salvezza per la Terra risiede nel tentativo di
riattivare le funzioni della nostra indispensabile stella attraverso lo sganciamento di
una bomba atomica potentissima (realizzata con tutte le ultime risorse nucleari
disponibili sulla Terra) diretta nel suo nucleo.
Ecco che la missione Icarus II, composta da un equipaggio di sette giovani astronauti
scienziati, naviga alla volta dellastro morente con il peso della responsabilità di
non poter fallire.
Sunshine riunisce nuovamente e a distanza di cinque anni alcuni degli elementi che
decreterano il successo di 28 giorni dopo (e questo è un bene): il produttore Andrew
Macdonald, lormai affermato attore Cillian Murphy e lo sceneggiatore Alex Garland
(che oltre ad aver realizzato lo script per 28 giorni dopo è stato, ahinoi, anche
lautore di The beach... e questo non è un bene).
È chiaro che al regista piace un certo tipo di fantascienza (diciamo quella più elegante
di 2001, per esempio) e la verosomiglianza scientifica ed è palese che ci sia stato un
grande lavoro imperniato su consulenze qualificate e una grande preparazione tecnica che
ha coinvolto tutto il cast, dal responsabile della fotografia (Alwin Kuchler) a quello
delle scenografie. Le sue dichiarazioni, inoltre, farebbero pensare di trovarsi di fronte
a qualcosa di questo genere: la questione di cosa succederebbe alle nostre menti
quando incontrano il creatore delluniverso, che per alcune persone è un concetto
spirituale o religioso, per altre è unidea puramente scientifica. Siamo tutti fatti
di particelle di stelle esplose, quindi come sarebbe avvicinarsi così tanto al sole, la
stella dalla quale deriva la vita dellintero sistema solare?
Se lintenzione di Danny Boyle era quella di realizzare uninedita odissea
spaziale, capace di restituire nuova linfa alla fantascienza dautore, condita da
complesse sfumature psicologiche in bilico tra filosofia e teologia, dobbiamo purtroppo
dichiarare lesperimento fallito.
Se, altrimenti, spogliando Sunshine di ogni ambizione eccessivamente pretenziosa, lo scopo
voleva essere quello di produrre una classica pellicola di serie B che, pescando a piene
mani da film come 2001, odissea nello spazio, Solaris e Alien, tende invece ad
assomigliare molto di più a un Event Horizon, allora: Icarus II, missione compiuta!
Va comunque sottolineato il sempre origianle stile giovanilista del regista
inglese, un montaggio variabile e perfettamente al servizio dello svolgimento della trama,
e la sua riconosciuta abilità nelluso delle musiche, composte interamente dagli
Underworld (quelli del tormentone Born Slippy dalla soundtrack di
Trainspotting) che con un mix di elettronica e post-rock minimalista conferiscono alla
pellicola quel pizzico di pathos in più.
Se vi piacciono le storie di astronavi sperdute nello Spazio che vanno incontro a una
serie di spiacevoli imprevisti, allora Sunshine è film che fa per voi, in caso contrario
cercate altrove il vostro Sole.
Voto: 6
(Davide Battaglia)