Phenomena

Regia: Dario Argento
Cast: Fiore Argento, Patrick Bauchau, Jennifer Connelly, Dalila Di Lazzaro, Mario Donatone, Federica Mastroianni, Daria Nicolodi, Francesca Ottaviani, Donald Pleasence, Fiorenza Tessari
Soggetto e sceneggiatura: Dario Argento, Franco Ferrini
Montaggio: Franco Fraticelli
Musiche: Claudio Simonetti, Goblin
Effetti speciali e visivi: Sergio Stivaletti
Produzione: Italia
Anno: 1985
Durata: 110 minuti

TRAMA

Jennifer Corvino è una giovane ragazza americana che per motivi di studi si trova in Svizzera presso un collegio femminile; quest’ultima è dotata di straordinari poteri entomologici, riesce a comunicare con gli insetti; ben presto Jennifer verrà a conoscenza, anche in prima persona, di orribile fatti che stanno avvenendo proprio in quel luogo, infatti, un misterioso assassino, sta barbaramente trucidando giovani e sprovvedute fanciulle del posto.
Grazie alla sua magnifica dote sensoriale, la ragazza riuscirà, tra insidie, brutali omicidi e misteri, con l’aiuto del professor John McGregor, a raggiungere la casa dell’assassino, ma questo è solo l’inizio di una lunga e spaventosa serie di delitti.

RECENSIONE

Il genio ribelle di Dario Argento, ai tempi ancora in prolifica fase creativa, partorisce un interessante incrocio fra giallo d’autore e horror-thriller, in cui il mistero e la fantasia sono gli aspetti predominanti.
Ci troviamo in una parte della Svizzera cupa e tetra, caratterizzata da un cielo grigio e inquietante; nel film, questo luogo viene appunto chiamato “la Transilvania della Svizzera”.
La sceneggiatura va immediatamente dritta al “nocciolo della questione” senza troppi intermezzi; il primo omicidio, quello della ragazza che ha perso il pullman, rappresenta già un buon di riferimento per comprendere la storia; da qui, la pellicola, comincia a descrivere quelli che sono i personaggi portanti della vicenda, una su tutti, la giovane Jennifer Corvino (Jennifer Connelly); infatti, Argento fa capire allo spettatore che la ragazza in questione non è una teen-ager come tante altre, bensì è dotata di una straordinaria capacità di comunicare con gli insetti, aspetto che si rivelerà fondamentale per la soluzione dell’enigma.
La pellicola in sé, è ricca di citazioni in puro stile “argentiano”, che lo stesso Darione riutilizzerà nel corso degli anni, tra cui quella di una delle prime sequenze, in cui due poliziotti stanno discutendo della morte della prima vittima; uno dei due asserisce: “Troverò l’assassino... a costo di impiegarci tutta la vita...”, frase che verrà ripetuta anche dal commissario Moretti (Max Von Sydow) in “Non ho sonno” (2001).
Tutte le morti sono ben elaborate e ottimamente strutturate, soprattutto quella di McGregor (Donald Pleasence) scendendo dal corrimano in carrozzina; degne di nota sono ovviamente le musiche, composte e strumentate dal mitico Claudio Simonetti in collaborazione con i Goblin; discreta scenografia e effetti spettacolari di Sergio Stivaletti (vedi il bambino deforme figlio dell’assassino).
Bravo Dario, brava Jennifer Connelly; una performance mozzafiato che ricorda i magnifici e gloriosi tempi di quando l’Argento ancora brillava.
Voto: 7,5
(Francesco Manca)