Arancia meccanica

Titolo originale: A clockwork orange
Regia: Stanley Kubrick
Cast: Michael Bates, Warren Clarke, John Clive, Adrienne Corri, Carl Duering, Paul Farrell, Clive Francis, Michael Gover, Miriam Karlin, Patrick Magee, Malcolm McDowell
Sceneggiatura originale: Anthony Burgess
Produzione: Gran Bretagna
Anno:1971
Durata: 131 minuti

TRAMA

Alex è a capo di una banda di giovani che ha una concezione propria e singolare del divertirsi: picchiare i barboni, stuprare, rubare. Una sera, dopo l’ennesima violenza, Alex viene arrestato e condannato al carcere per omicidio volontario. Il desiderio di tornare in libertà, lo spinge a sottoporsi ad un esperimento che dovrebbe renderlo un cittadino modello ed inoffensivo. Purtroppo, non tutto fila liscio e fuori dal carcere, il confronto con l’amara realtà quotidiana della vita, avrà delle conseguenze del tutto impreviste.

RECENSIONE

Film di Stanley Kubrick, tratto dal romanzo omonimo di Anthony Burgess, che da sempre ha spaccato la critica in due: chi lo critica per la dose eccessiva di violenza e chi lo considera un capolavoro indiscusso della storia del cinema. La verità è che non si può non restare colpiti di fronte a questa pellicola: colpisce, più che per la dose di sadismo e di violenza, per il punto di vista singolare, ma indubbiamente vero e scioccante della vita: la libertà di scelta. Alex non può certo definirsi un cittadino modello; è un teppista, un uomo che ha fatto della violenza il suo pane quotidiano, un pericolo per sé e per gli altri. Eppure è un uomo, un essere vivente che ha scelto il modo in cui la sua esistenza deve compiersi. Ed è questo il messaggio che Kubrick e Burgess ci vogliono trasmettere: è necessario che l’uomo possa scegliere, anche se sceglie il male, altrimenti si rischia di trasformarlo in qualcosa di non umano, un’arancia meccanica.
Il film è comunque girato con la solita maestria, ben curato in ogni suo aspetto. Ottime le interpretazioni degli attori, soprattutto di McDowell, il quale accusò Kubrick di avergli fatto rischiare la cecità nella famosa scena dell’esperimento. La scelta di utilizzare Beethoven come colonna sonora è azzeccatissima e tende a donare ad Alex un tocco di magia e di paura in più.
A trent’anni dalla sua uscita, Arancia Meccanica non ha ancora perso la sua carica provocatoria, continua ad attrarre e a scioccare il pubblico, tenendolo incollato allo schermo
Voto: 10
(Nanny Ranz)

ARANCIA MECCANICA - Anthony Burgess
Ascolta l'audiolibro: 15 letture (circa 25 minuti ciascuna)
Voce: Marco Cavalcoli. Traduzione: Floriana Bossi