Regia: Jim Sonzero
Cast: Kristen Bell, Steve Talley, Ian Somerhalder, Christina Milian,
Corryn Cummins, Rick Gonzalez, Joseph Gatt
Sceneggiatura: Wes Craven, Vince Gilligan, Ray Wright
Fotografia: Mark Plummer
Musiche: Elia Cmiral
Produzione: USA
Anno: 2006
Durata: 89 minuti
Mattie, talmente sconvolta dal suicidio dellamico Josh, decide di buttare i
fazzolettini, smetterla di frignare e, assieme ad alcuni suoi amici studenti dal quoziente
intellettivo di una pecora, di scoprire cosa diavolo gli è successo, al povero Josh. Anzi,
lhacker Josh, a quante pare, perché il ragazzo, smanettando come sempre con cose
più grandi di lui, si è imbattuto in una sorta di virus portatore di unentità
infernale che ammazza tutto e tutti senza nessuna parsimonia né ripensamento alcuno.
Però... Ecco, però la si può combattere, questa specie di virus troppo cresciuto. Se si
usa del nastro adesivo rosso, infatti, la minaccia cambierà strada, direzionandosi verso
il povero sfigato di turno privo di tale Excalibur del nuovo millennio.
Manco a dirlo, Mattie, a capo di questo gruppo di ebeti rimbecilliti, guiderà
coraggiosamente la rivolta contro il Male.
Non ci sono parole che tengano. Pulse è un film orribile. Punto. E non centra il
fatto che sia un remake. No, assolutamente. Perché è relativamente inutile prenderlo
come tale e accanirsi come feroci barbari contro quelle canaglie degli autori (come
sarebbe giusto fare, eh, per carità, con tanto di spade, lance e quanto di più doloroso
ci possa essere in giro) se dello script originale non rimane che un alone, quasi una
macchia, ovvero quel misero filo conduttore (rosso) che lega gli eventi a mo di
sputacchio.
Pulse va preso per quello è: un insignificante e squallido teen horror, tra i peggiori
insulti partoriti da questo scadente sottogenere cinematografico. Prendete quattro
studenti deficienti, possibilmente bellocci, ricchi e ingriffati, aggiungete loro
unavvenente ragazza timida e impacciata ma che si trasforma in una supercazzo di
eroina meglio di Xena, fate loro affrontare qualcosa che - ahimè - solo sulla carta fa
paura ma che in realtà non ha una motivazione valida che sia una per stare in piedi per
conto suo, fateli morire uno dietro laltro, nelle maniere più orribili possibile
che gli sta bene, maledetti mangiamburger che non siete altro, e avrete il vostro teen
fetecchia.
Poi, ovvio, non dimenticatevi di aggiungere al calderone tutto loccorrente, eh, guai
a voi. Che sennò non è mica bello, che credete?
Quindi via agli espedienti più ignobili per incutere timori e spaventi, quali luci che
funzionano male a priori e creano atmosfera, oh sì, quanta; figure oscure e minacciose e
troppo stupide che passano sempre davanti lobiettivo e fanno bu! perché non hanno
altro di meglio da fare; orrori incombenti che minacciano prelibatezze grandguignolesche
ma che invece sono solo dei maledettissimi sogni, sogni, porca vacca!, avete letto bene,
come nella peggiore fiaba per pupattoli.
Oh, e poi naturalmente spazio al suono che improvvisamente si fa forte e ti spacca i
timpani e ti fa sussultare e ti spaventa e poi guardi e, maledizione!, non è successo
niente. Che nervoso.
Ogni escamotage è lecito, in questi film. Se è banale, vecchio, visto e sentito mille e
più volte, ancora meglio. Brindiamo allora, a voi Autori dei miei stivali. E vi danno
pure i soldi per farli, sti film della malora.
Bocciato Sonzero alla regia: inconcludente, inutile, superficiale, privo di qualsiasi
mordente e con la situazione che gli sfugge spesso di mano. Vai a zappare la terra e
seppellisci dietro casa la macchina da presa, va, che almeno lì, che non ti guarda
nessuno, fai bella figura.
Bocciato Craven alla sceneggiatura: script povero, piatto, zeppo di così tanti luoghi
comuni - a tratti persino imbarazzanti - che ti chiedi se ci è o ci fa; dialoghi tremendi
e pietosi, che ignorano totalmente termini quali spessore e credibilità. Vai a casa,
zozzone che non sei altro! Una volta eri uno serio, che ce la metteva tutta e faticava a
tirare avanti in un simile genere di nicchia, accidenti a te! Eri un mito, unicona,
una leggenda da stimare e da seguire, ma ora chi te lo fa fare di rimanere ancora qui e
lavorare a ste robe immonde? Non scrivi la sceneggiatura dei tuoi ultimi film e vai
a firmare questa? Ma perché? Certo, non ha fatto tutto da solo, ma è il suo nome quello
che spicca. Stattene a casa in pantofole col caffelatte e i biscotti e rimpiangi i bei
tempi, diavolo birbante!
Bocciati gli attori, tutti! Miss Veronica Mars è bella e gnocca e sensuale e coraggiosa e
quello che volete, ma brava è un aggettivo troppo grande per lei. Torna in tv va là, che
fai un favore a tutti. Nessuna parola per gli altri, insopportabili e scandalosi.
Bocciate fotografia e scenografia, che fanno continuamente locchiolino
alloriginale e agli horror jappo in generale, ma che ne escono con le gambe
spezzate. Già, quando le gambe bisognerebbe spezzarle a qualcun altro, però.
Un film ridicolo, in definitiva, che offende loriginale Kairo e che offende gli
spettatori (occasionali), ancora troppo stupidi per dire BASTA! a questi sprechi di
celluloide.
Ma a noi, che un po ne sappiamo, cosaltro ci resta da fare, se non scriverlo a
caratteri così grandi da vederli sulla luna? Possibile che questo grido di indignazione
venga udito, colto e soprattutto preso in considerazione da qualcuno?
Ma poi, effettivamente, che ci sia ancora speranza per far rinascere la passione, quella
vera?
Voto: 0
(Simone Corà)