Regia: David Cronenberg
Cast: Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Ashton
Holmes, Peter MacNeill, Stephen McHattie, Greg Bryk, Sumela Kay, Heidi Hayes, Aidan
Devine, Kyle Schmid, Deborah Drakeford, Bill MacDonald
Sceneggiatura: Josh Olson (tratto dal romanzo a fumetti di John Wagner e
Vince Locke)
Fotografia: Peter Suschitzky
Scenografia: Peter P. Nicolakakos
Costumi: Denise Cronenberg
Musiche: Howard Shore
Montaggio: Carol Spier
Produzione: Chris Bender, JC Spink, New Line
Paese: USA
Anno: 2005
Durata: 96 minuti
Tom Stall è un uomo come tanti, onesto e benvoluto da tutti. Vive in una piccola
comunità rurale, con sua moglie, Edie, e i suoi due figli, Jack e Sarah. Con la moglie
gestisce una piccola tavola calda nel centro del paese, frequentato dalle persone che lo
conoscono da una vita e che lhanno preso in simpatia. E una vita semplice,
quella che conduce Tom, per tratti noiosa: il lavoro, la famiglia, lamore per una
donna non più giovanissima ma che non smette di sedurlo.
Una sera, poco prima dellora di chiusura, entrano nel suo esercizio due criminali in
fuga. Sotto la minaccia delle pistole, Tom reagisce in modo improvviso, neutralizzando
velocemente i due malviventi e uccidendoli senza pietà. La stampa accorre sul posto e il
volto di Tom viene sbattuto in prima pagina dalle testate nazionali. Tom cerca con ogni
mezzo di proteggere la sua privacy, scappando dai giornalisti che lo braccano per
lennesima intervista. Ma ormai il danno è già stato fatto: è Tom Stall
leroe del momento, e il suo volto diventa famoso e alla mercé di tutti.
Qualche giorno dopo si presentano nel suo bar tre individui loschi, capeggiati da Carl, un
uomo con la faccia orribilmente sfigurata che sembra conoscere bene Tom. Tom, dal canto
suo, non li ha mai visti... oppure si sbaglia? Oppure sono i mostri di una storia già
conclusa, un passato di violenza, una parte della sua vita ormai cancellata e che adesso,
per far fronte alla loro minaccia, deve riemergere per combattere?
Tratto dal romanzo a fumetti di John Wagner e Vince Locke, A history of violence è il trentaseiesimo film del cineasta canadese David Cronemberg. Lontano dal genere
horror, il film ci racconta della lotta disperata che fa un uomo per proteggere se stesso
e la sua famiglia, e per cancellare il proprio passato oscuro che riemerge e cerca di
trascinarlo con sé in una spirale di sangue. La trama è semplice, per certi versi
scontata, nonostante il finale riservi una piccola sorpresa non troppo ovvia ma nemmeno
così appagante come potrebbe sembrare di primo acchito. Anche i dialoghi non sono eccelsi
e sanno di già sentito, a volte scontati e perfino monotoni.
La sequenza di apertura, che mostra due fuggiaschi alle prese con lennesimo crimine,
fa un po da prologo a tutta la vicenda, mostrandoci come nelluomo possa
risiedere una bestia assetata di sangue pronta ad attaccare in caso di necessità: i due
criminali sono mostrati infatti come due persone qualunque -una famiglia in viaggio ad
esempio- con i loro modi del tutto normali di rapportarsi lun laltro, modi che
inaspettatamente cambiano quando la minaccia di essere scoperti viene palesata. Allora
tutto cambia, ciò che era allapparenza buono si trasforma improvvisamente in un
mostro, e il sangue prende a scorrere a fiumi.
A history of violence descrive senza mezze misure e con toni cinici quella che è
la natura umana, costretta a convivere con la sua parte peggiore, quella selvaggia. Mentre
la tensione si insinua a poco a poco nella famigliola perbene, questa parte selvaggia dei
personaggi valica i limiti delle mura domestiche e diventa espediente per esasperare
ancora di più questa visione primitiva della vita: assolutamente inimitabile la scena di
sesso che vede moglie e marito in una vera e propria lotta fisica sulle scale di casa,
dove il sesso che prima era dolce (la scena allinizio del film è la prova evidente
di un ricercato paragone) si trasforma in un vero e proprio stupro reciproco. Il figlio di
Tom, prima per scelta remissivo di fronte ai suoi aguzzini, da del filo da torcere ai
bulli che a scuola lavevano preso di mira, scatenando una vera e propria rissa dove
lui ha la meglio; oppure quando imbraccia il fucile e spara a bruciapelo a uno dei
malviventi venuti a minacciare suo padre. Cè quasi una esasperazione nevrotica nel
raccontare la violenza in questo film, e Cronemberg da ancora una volta prova di sé.
Viggo Mortensen, nei panni di Tom Stall, non riesce proprio a tenere il personaggio col
suo sguardo monoespressivo che non cambia di una virgola per tutta la durata del film,
nemmeno quando è a letto con la moglie. Forse gli mancavano i capelli di Aragorn a dargli
forza, quali tallone dAchille, chi lo sa. Quello che è certo è che fa
uninterpretazione molto, molto leggera del personaggio, senza mai riuscire a
convincere del tutto.
A history of violence è un film fortemente maschilista, che mostra uomini
fondamentalmente legati alla loro componente violenta, lontana anni luce (ma forse non poi
così lontana), dagli stereotipi della società moderna.
Voto: 7,5