Regia: John McTiernan
Cast: Pierce Brosnan, Lesley-Ann Down, Jennie Elias, Adam Ant, Anna Maria
Monticelli
Sceneggiatura: John McTiernan
Musiche: Bill Conti
Fotografia: Stephen Ramsey
Produzione: USA
Anno: 1986
Durata: 91 minuti
Un uomo (Brosnan) viene portato in ospedale. E ferito, con i vestiti stracciati ed in evidente stato confusionale: parla in francese e dice cose in parte incomprensibili. Dopo alcuni minuti muore sotto gli occhi di uninfermiera (Down). Lindomani si scopre che il nome delluomo era Jean Charles Pommier e contrariamente al suo aspetto da barbone è in realtà un antropologo che nella vita si dedicava allo studio di popolazioni nomadi. Linfermiera rivive come in un sogno ad occhi aperti la storia delluomo. Assieme a lei, che sospinta da una forza invisibile si reca nei luoghi in cui luomo ha passato gli ultimi giorni della sua vita, scopriamo che lantropologo era ossessionato da un gruppo di punk che vivono in un furgone e la cui vita nomade ha forti analogie con le popolazioni da lui studiate in altre parti del mondo. Unamica dellinfermiera intanto scopre il significato delle ultime parole delluomo: Non ci sono, sono degli inuat.
Nomads è il primo film di John McTiernan, molto più noto come regista di film
dazione quali Trappola di cristallo, Predator o il 13° guerriero ed è un
gioiellino da riscoprire. La regia si concede alcuni salti e la trama ne risulta a volte
un po confusa, ma il film è molto originale. Inoltre, una volta tanto, cè un
idea forte sullo sfondo ed è unidea che tra laltro ha molto poco a che fare
con il cinema dellorrore. Alcune culture del passato (e persino alcune del presente)
hanno eletto il nomadismo a loro modo di vita. Per gli stanziali sono persone
guardate con diffidenza ed in certe leggende addirittura possono essere creature
soprannaturali. Ma la loro cultura essenzialmente anarchica ha anche un fascino: tanto è
vero che in tutti i paesi del mondo cè qualcuno che pratica attivamente il
nomadismo nonostante la cultura del luogo lo condanni e/o lo emargini.
Lidea che esistono degli spiriti (sovrannaturali) nomadi che trovano con il passare
degli anni nuove iconografie (un tempo viandanti, ora punk e biker) ma continuano a vivere
la loro vita raminga è molto suggestiva. Specialmente la cosa che rende il film
interessante è il fatto che queste creature sono lontane anni luce sia dai mostri malvagi
della cultura orrorifica classica, che da quelli buoni di quei film che
vorrebbero offrire un ribaltamento dello stereotipo (ad esempio Cabal di Clive Barker). I
punk di Nomads non sono in fondo né buoni né cattivi ma soltanto alieni, ferali,
altri. E quello che cè da temere in loro non sono tanto essi stessi
quanto quella parte di noi che è affascinato dalla loro vita. Limmagine iniziale
dello spirito esquimese fermo nel silenzio sui ghiacci polari, vale quasi da sola la
visione del film.
Voto: 8
(Massimiliano Prandini)