Regia: James Whale
Cast: Lionel Belmore, Ted Billings, John Boles, Mae Clarke, Colin Clive,
Edward Van Sloan, Dwight Frye, Marilyn Harris, Boris Karloff, Frederick Kerr
Sceneggiatura: Webling, Bolderston, Faragoh, Fort, ispirati dal romanzo
Frankenstein di Mary Shelley
Pellicola: bianco e nero
Produzione: USA
Anno: 1931
Durata: 71 minuti
Tutti conoscono la storia. Nella sua torre laboratorio, il barone Henry Frankenstein (nome
variato), studioso e scienziato, si appresta a dar vita ad una nuova creatura.
Questo essere, assemblato con pezzi di cadaveri, dovrà rappresentare un traguardo
scientifico incomparabile.
In realtà, la creatura, rivitalizzata da un fulmine, presenta sembianze orride e
risulterà sensibile, ma triste ed angosciata, presa di mira dalle cattiverie del nano
Fritz (aiutante aggiunto di Frankenstein).
Frankenstein ripudia suo figlio a causa delle evidenti mostruosità, così,
linfelice creatura è destinata a vagare e distruggere, come quando getta
innocentemente una ragazzina nel lago, causandone la morte.
Per porre definitivamente fine alla triste esistenza della creatura, il barone
Frankenstein affronta il mostro presso un mulino, dove la creatura perirà tra le fiamme
di un incendio.
Abbiamo tutti in mente la maschera di Frankenstein di Boris Karloff, interprete magistrale
di un capolavoro che non perde di intensità col passare degli anni.
Una creatura commovente nella sua innocenza, eppure sofferente nelle movenze e nello
sguardo ebete.
La responsabilità del look si deve al truccatore Jack Pierce della Universal Pictures,
che seppe mescolare finzione e nozioni di patologia forense.
Questo Frankenstein farà da capostipite ad un lungo elenco di film sul genere;
fondamentale il seguito, La moglie di Frankenstein del 1935 (sempre di Whale, sempre con
Karloff nei panni del mostro).
Il bianco e nero quasi espressionista della fotografia esalta lenorme figura della
creatura (Karloff, con le scarpe a piattaforma, superava il metro e novanta) impacciata e
prigioniera di un destino a cui non può sottrarsi.
Karloff sovrasta la scena, ma è bene ricordare linterpretazione di un grande
caratterista, Dwight Frye (già Reinfield in Dracula del 1931) nel ruolo di Fritz, lo
storpio assistente di Frankenstein, personaggio creato appositamente per loccasione,
che si diverte a tormentare la creatura, con battute venate di humor nero.
La pellicola è chiaramente ispirata al romanzo di Mary Shelley, anche se la figura del
mostro risulta sicuramente più angosciata e deforme nel libro. Nonostante questo, le
accomuna il medesimo destino e, soprattutto, la medesima sensibilità.
Entrambe hanno avuto la disgrazia di essere venute al mondo forzatamente e di essere state
successivamente rinnegate da tutti e soprattutto da colui che le ha create: il barone
Frankenstein, il vero mostro della situazione.
Voto: 8
(Sara Palladino)
FRANKENSTEIN - Mary Shelley
Ascolta l'audiolibro: 25 letture (circa 25 minuti ciascuna)
Voce: Tommaso Ragno. Traduzione: Luca Lamberti