Titolo originale: V for
Vendetta
Regia: James McTeigue
Cast: Natalie Portman, Hugo Weaving, Sinèad Cusack, K.B. Forbes, Stephen
Fry
Soggetto: Alan Moore
Sceneggiatura: Andy Wachowski, Larry Wachowski
Fotografia: Adrian Biddle
Produzione: USA/Germania
Anno: 2005
Durata: 130 minuti
Londra, 1606. Il rivoluzionario Guy Fawkes, nella notte del 5 novembre, tenta di far esplodere il palazzo del parlamento; ma il piano salta e luomo sarà condannato allimpiccagione. Più di quattro secoli dopo, in una Londra soggiogata da un potere totalitario, un uomo si farà interprete della voglia di libertà del popolo, e proprio seguendo le orme di Fawkes, cercherà di sovvertire il potere con una lunga sequenza di esplosioni e morte. Al suo fianco avrà laiuto prezioso della giovane Evey, che si rivelerà la sua vera discepola.
Linizio del film è appassionante: una Londra buia, deserta; nelle ore del
coprifuoco Evey cammina impaurita tra le vie della città quando i castigatori
del regime la scoprono. Sono in tre, lei tenta di difendersi con lo spray irritante, ma...
Quando la giovane sembra ormai spacciata, ecco che arriva V a far giustizia:
uccide i tre e porta la giovane nel suo nascondiglio. La prima mezzora del film ha
davvero un buon ritmo: è incalzante, piena di azione, di grandi effetti sonori che ti
fanno sobbalzare sulla poltrona. E in questa prima parte prende forma il misterioso
personaggio V: una sorta di connubio tra un supereroe Marvel e Hannibal
Lecter: un ottimo lanciatore di pugnali, molto agile, astuto, ma al contempo uomo di
grande intelligenza e grandi valori, un assassino/terrorista gentiluomo amante
dellarte, della letteratura e della musica, con grande controllo di sè e con modi
molto galanti ed educati; il paragone con il Cannibale di Ridley Scott sorge spontaneo:
hanno entrambi un animo gentile, sensibile, quasi cavalleresco, e un altro estremamente
feroce e spietato. Passata questa parte del film, la trama comincia a fare acqua: la
storia si appesantisce, diventa intricata di tante piccole storie nella storia
che rendono il film davvero stancante: si ha la sensazione che dopo la scarica di azione e
coinvolgimento iniziale, il tutto si addormenti. Lazione lascia spazio a una serie
di storie toccanti si, ma dannatamente sonnifere! Da tutto questo sonno, si salva
indubbiamente limmagine impressionante che ci viene offerta del regime neonazista
inglese: coprifuoco notturno, campi di sterminio, fosse comuni, bande di castigatori in
giro per la città, controllo di tutti i mezzi di informazione, censura, rapimenti e
quantaltro avrete sentito raccontare di fascisti o nazisti qui è riprodotto davvero
fedelmente. Un clima opprimente, un equilibrio e un ordine che non aspettavano altro che
essere distrutti. Una calma silenziosa che non vedeva lora di trasformarsi in un
caos assordante. Ed è proprio questo che mette in atto V: porta caos e
scompiglio nella popolazione ormai rassegnata. E in questo lungo succedersi di sbadigli si
assiste anche a veri e propri buchi nella trama: azioni immotivate/immotivabili, scene di
cui non si capisce bene il prima e il dopo, e, a mio avviso, uneccessiva
idealizzazione del protagonista mascherato che ai nostri occhi diventa quasi un superuomo:
infallibile, immortale, sempre un passo avanti a tutti. (Spiderman in confronto è un
prinicipiante).
E quando ci si avvicina alla fine, il film per fortuna si riaccende: bacio hollywoodiano
tra V e Evey, grandi preparativi per la notte del 5 novembre e colpo di scena. Il finale,
poi, straordinario! Curatissimo, come del resto tutta la regia e la fotografia del film, e
davvero... col botto!
Voto: 6/7
(Carlo Bonechi)