Regia: Ridley Scott
Cast: Anthony Hopkins, Julianne Moore, Giancarlo Giannini, Francesca
Neri, Gary Oldman, Ray Liotta
Sceneggiatura: Thomas A. Harris , David Mamet
Produzione: Usa
Anno: 2001
Durata: 128 minuti
Il dottor Hannibal Lecter è riuscito a fuggire dal manicomio criminale di Baltimora ed è arrivato a Firenze; nel corso della sua latitanza, ha potuto apprezzare i piaceri dell'arte. Ma l'agente federale Clarice Starling, sospesa dall'incarico per aver ucciso cinque persone in una sola azione, non si è dimenticata di lui. Anche Mason Verger, scampato alla furia omicida del cannibale, non lo ha dimenticato, anzi, sta preparando una trappola per potersi vendicare usando proprio lagente Clarice come esca.
Il lato mostruoso e inquietante dellHannibal Lecter che abbiamo imparato ad amare e
al contempo temere ne Il silenzio degli innocenti (e ancor prima
nellingiustamente sottovalutato Manhunter) appare nel film di Ridley
Scott eccessivamente perbenista e patinato, quasi riconfezionato per assurgere a eroe dei
nostri tempi e purtroppo per adeguarsi alla dura legge imposta dalle esigenze di mercato a
cui un sequel deve immancabilmente sottostare. Certo non mancano le scene di violenza ed
efferatezza - che al tempo delluscita del film nelle sale cinematografiche italiane
destarono non poche polemiche dal momento che la pellicola superò indenne lesame
della censura (negli USA venne vietato ai minori di 17 anni) - ma quello che ha convinto
meno sia il pubblico che la critica è da ricercarsi soprattutto in una trama quantomai
pasticciata e prevedibile (vittima forse dellomonimo romanzo di Harris da cui è
tratta, eccezion fatta per il finale) e in una caratterizzazione dei personaggi spesso al
limite della superficialità. Non stiamo quindi parlando di un film memorabile, nonostante
possa contare su un discreto numero di sostenitori e nonostante la pur sempre raffinata
regia di Ridley Scott (lontano comunque dai fasti di Alien e Blade Runner), e sorge dunque
spontaneo domandarsi il motivo che ci ha spinto alla scelta. Hannibal Lecter è stato
trasformato in una sorta di esteta tuttofare, felicemente sistemato a Firenze a godersi la
sua libertà e a occuparsi di una preziosa biblioteca nel Palazzo Vecchio, pronto però a
trasformarsi nellemblema postmoderno di un cannibalismo vagamente
commerciale e lAntony Hopkins un po gigione (che a stento è riuscito a
divincolarsi dallimmagine del personaggio che lha reso celebre al grande
pubblico) appare come una creatura della notte che, a fronte di una disponibilità
economica quasi illimitata, vaga per il mondo cercando di pasteggiare con carne umana
(accompagnata ovviamente da un buon Chianti). I personaggi italiani sono al limite della
macchietta e vittime dei più banali luoghi comuni, basti pensare
allispettore-mangiatore di spaghetti, interpretato da Giancarlo Giannini, che passa
le giornate pensando a come fregare il prossimo.
Quello che resta di particolarmente riuscito ci viene restituito proprio da una splendida
fotografia e dalle spettacolari location fiorentine (almeno per quello che concerne la
prima parte) che presentano una città paradossalmente trasfigurata, definita dallo stesso
Giannini, espressionista. Una Firenze cupa e darkeggiante sospesa fra il silenzio e il
romanticismo delle notti invernali (anche se il film è stato girato in primavera).
Voto: 5,5
(Davide Battaglia)