Regia: Christopher Nolan
Cast: Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano
Sceneggiatura: Jonathan Nolan
Produzione: Usa
Anno: 2000
Durata: 113 minuti
Leonard Shelby (Guy Pearce), ha una rara malattia che gli impedisce di memorizzare nuovi ricordi per più di un quarto d'ora. Questo sembra essere dovuto a un incidente avuto durante unaggressione nella quale sua moglie è stata stuprata e uccisa. Infatti Leonard ricorda tutto solo fino a quel terribile giorno. Nella sua vita distrutta, lunico scopo rimasto è quello di rintracciare e punire quellassassino. Foto Polaroid, appunti, tatuaggi, sono i mezzi attraverso cui tenta di costruire una griglia di ricordi, resistente all'ambiguità dell'indagine e alla volatilità della malattia, che gli consenta, forse, di arrivare a una qualche verità. Lo aiutano un uomo che dice di essere un vecchio amico (Joe Pantoliano) e una ragazza che afferma di aver sofferto come lui (Carrie-Anne Moss).
Christopher Nolan, per poter accedere ai faraonici budget di Insomnia e,
soprattutto, Batman Begins, ha convinto produttori e star hollywoodiane del
suo talento con questo (nemmeno troppo piccolo) gioiello. Sceneggiato dal fratello del
regista, Jonathan, e basato su un suo racconto originale, Memento trova la sua
maggiore forza proprio in uno script originalissimo e complesso, grazie a una costruzione
progressiva ricca di flashback e flashforward, di alternanza di bianco e nero
e colore, estremizzando il concetto che Tarantino ha rappresentato in Pulp
Fiction (onestamente già collaudato nel 1956 da Kubrick in Rapina a mano
armata), di scombinare ad arte la cronologia dei fatti in funzione della trama.
Raccontare la storia al contrario non è una scelta sensazionalista o votata
allautocompiacimento: è lunico modo possibile per immedesimare lo spettatore
nel profondo senso di spaesamento e lacerazione interiore di cui Leonard è vittima, del
suo quasi patetico tentativo di opporsi con metodo e costanza a un disturbo che renderebbe
impossibile la vita a chiunque.
Oltre a essere un ottimo thriller che ricorda le migliori atmosfere di un noir
daltri tempi, questo film è soprattutto una riflessione sulla fragilità umana,
sulle ataviche domande che ci poniamo tutti. A queste domande solo il passato può
rispondere; senza di esso perde significato anche il presente e il futuro non esiste
nemmeno.
Forse è per questo che, spesso, si mente a se stessi, costruendo ricordi e azioni
fittizie che ovattino il presente e diano spinta al futuro. Il dramma di Leonard è lo
stesso di chi, senza bisogno di essere affetto da una simile malattia, non accetta se
stesso e preferisce negare i propri sentimenti, nascondendoli sotto il velo della
vergogna. In effetti, a chi non è mai capitato di desiderare di cancellare anche solo un
giorno della propria vita per potersi difendere da passati scomodi?
Difficile però a conti fatti poter mantenere la propria identità negando pezzi che,
volente o nolente, fanno parte di noi.
Ecco che lindagine di Leonard diventa lunico movente che giustifichi ancora
unesistenza compromessa per sempre. Ecco che per ricostruire il complicato puzzle
della sua vita ha bisogno dellaiuto dellamico Teddy (un ottimo Joe
Pantoliano). Potrà davvero però fidarsi di lui e di tutte le altre persone che li
ruotano attorno? Come Leonard, anche noi, nelle nostre vite quotidiane, dobbiamo
affrontare domande alle quali, non sempre, possiamo dare risposte.
Memento è un film che, vista la sua complessa struttura, richiede massima attenzione e
probabilmente necessita anche di più visioni per essere compreso nella maniera adeguata.
Però questo non è un difetto, ma una caratteristica comune a tanti capolavori.
Voto: 9
(Davide Battaglia)