Regia: Iain Softley
Cast: Jonny Lee Miller (Dade), Angelina Jolie (Kate), Jesse Bradford
(Joey), Matthew Lillard (Cereal Killer), Laurence Mason (Nikon)
Soggetto: Rafael Moreu
Sceneggiatura: Rafael Moreu
Fotografia: Andrzej Sekula
Produzione: USA
Anno: 1995
Durata: 105 minuti
Dade Murphy, Joey, Cereal Killer, Phantom Phreak, Kate - un gruppetto di giovani di New York - sono degli autentici geni del computer. Dade (il suo nickname Zero Cool) nel 1988 provocò un caos a livello mondiale quando oltre 1500 computer di Wall Street andarono in tilt, con enormi conseguenze funzionali e finanziarie, divenendo una figura quasi mitica nellimmaginario hacker. Ora Kate e Dade sono costretti ad allearsi per combattere "The Plague", grossissimo talento in materia pure lui, abilissimo nel penetrare i dati segreti dei movimenti miliardari di colossi finanziari e industriali. The Plague ha messo il suo talento a disposizione di una industria diretta da Margo, che tuttavia di computer non sa praticamente nulla. The Plague ha praticamente costruito un teatrino dove i ragazzi sono gli unici attori: essi sono accusati di pirateria informatica nei confronti della potente multinazionale dove The Plague lavora. I ragazzi terrebbero in scacco la società attraverso un potente virus informatico che farebbe affondare navi-cisterne. Resta poco tempo ai ragazzi per poter far emergere la verità e smascherare The Plague, non tutto è perduto però quando si è hackers e si può contare sullaiuto dellenorme comunità underground. Nell'ombra opera pure l'FBI, con l'allertato sergente Dick Gill, pronto a mettere i bastoni fra le ruote ai nostri eroi-informatici.
Per me è un po difficile fare una recensione di questo film. È uno dei miei
preferiti in assoluto, anche se mi rendo conto che non sia unopera di chissà quale
pregio. Un film di fattura mediocre come se ne vedono molti altri in giro.
Forse il vero motivo non sta tanto nel film in sè ma in quello che rappresenta, si può
infatti definire come il film-manifesto del movimento hacker. Mettendo da parte i paroloni
come manifesto e movimento, senza dubbio questo film mostra come
gli hacker non sono dei semplici pirati informatici, ladri di password o di dati. Il film
li eleva a vero e proprio movimento ideologico che combatte per la libertà di
informazione e contro la corruzione di polizia e multinazionali.
Il film ha la pecca di essere forse un po troppo di parte, i ragazzi (sarebbe meglio
dire hacker, perché a questo punto si parla di questa figura in senso generale) vengono
mostrati come eroi informatici quasi emarginati dalla società che combattono per il bene
e la libertà, tralasciando alcuni brandelli di realtà. Ogni giorno si parla di
Hackers in generale, senza badare al significato e ai soggetti ai quali viene
affibiata questa denominazione.
I Crackers, ecco chi si sono dimenticati di citare in questo film, i Crackers, i veri
pirati informatici, che badano solo al guadagno personale tralasciando gli ideali di
libertà dinformazione e reciproco aiuto tipici degli hackers. Nel film si sono
dimenticati di mostrare questa differenza importantissima, che avrebbe giovato e non poco
alla reputazione degli hacker stessi.
Chi sintende di cinema ha accusato questo film di non essere realistico quando
vengono mostrate le scene di hacking.
Io non sono assolutamente daccordo riguardo queste critiche. Se in queste scene,
alla base del film, fossero stati mostrati schermi piene di scritte e codici si sarebbe
persa quellatmosfera molto suggestiva che si viene a creare dove le autostrade reali
si sovrappongono a quelle delle linee telefoniche, le autostrade informatiche. Molto
meglio vedere un Pac-man che si mangia i dati del pc piuttosto che una schermata nera
piena di scritte strane...
Voto: 7 (9 il giudizio oggettivo)
(Simone Grillo)