Regia: Clive Barker
Cast: Andrew Robinson (Larry Cotton), Clare Higgins (Julia Cotton),
Ashley Laurenc (Kirsty Cotton), Sean Chapman (Frank Cotton), Oliver Smith (Frank il
Mostro)
Sceneggiatura: Clive Barker
Produzione: Gran Bretagna
Anno: 1987
Durata: 89 minuti
Frank Cotton è un uomo alla continua ricerca del piacere estremo, intenzionato a fare di
tutto per raggiungere e superare le frontiere del peccato carnale, anche a costo di
vendere le sue spoglie mortali alle torture dei Supplizianti, i demoni Cenobiti evocati da
una particolare scatola magica chiamata La Configurazione del Lamento. Risolto
lenigma e aperta la scatola, Frank si trova alla mercé di indicibili torture:
richiuso in una solitaria stanza nel villino di famiglia, Frank viene trafitto da aghi,
uncini e catene, finché il suo corpo, ridotto a brandelli, viene imprigionato in qualche
modo ancora vivo nellinferno parallelo dei Supplizianti per scontare la sua pena di
tormenti.
Senza sapere del macabro rituale che si è compiuto al piano di sopra, Larry Cotton, il
fratello di Frank, decide di riappropriarsi del vecchio immobile di famiglia e di
stabilirvisi con la seconda moglie Julia e la figlia Kirsty.
Camminando per quelle stanze desolate, pregne del passaggio dellindomabile Frank,
Julia non può evitare di ricordare il periodo di passione che ha avuto con lo stesso poco
prima del suo matrimonio col fratello Larry. Anzi, la casa stessa sembra chiamarla con la
voce di Frank: Julia, Julia, Julia... Soprattutto in quella lurida stanza al piano di
sopra, teatro del suo tragico e segreto smembramento.
Julia non si dà pace: la casa sembra sapere del suo incestuoso rapporto e lei stessa si
ritrova a desiderare Frank come non mai. Anche la presenza di quellimbranata di sua
figliastra Kirsty, che sembra non riuscire a tener nulla fra le mani senza farlo cadere,
la irrita sempre di più. Mentre gli operai addetti al trasloco muovono i primi mobili
giù da basso facendo un gran baccano, lei se ne deve stare sola. Così vaga in quella
stanza buia ripensando al suo amante perduto. E quando suo marito Larry spalanca la porta
tenendosi una mano ferita e sanguinate, Julia non può fare a meno di odiare
quelluomo smidollato che ha sposato e che per nulla assomiglia al focoso Frank, ora
unico padrone dei suoi pensieri.
Larry piange come un bambino, temendo la visone del suo stesso sangue che gocciola sul
pavimento, implorando lamorevole Julia di soccorrerlo. E Julia, come una madre
affettuosa, si prende cura di lui.
Entrambi lasciano la stanza senza vedere che il sangue finito sul pavimento viene
risucchiato dalle assi divelte.
Allora qualcosa nella stanza cambia, le pareti si muovono, i topi impauriti squittiscono
nel buio. Mentre le assi del pavimento perdono consistenza trasformandosi in gelatina,
Frank, alimentato dalle gocce di sangue del fratello, trova la forza necessaria per
riemerge dal pavimento. Non un essere umano ma solo un misero abbozzo: uno scheletro,
qualche muscolo, brandelli di polpa sanguinolenta e nulla più. E nella stanza Frank urla
la sua rinascita, la sua fuga dallinferno dei Cenobiti. Un urlo che sembra un grido
daiuto, un aiuto che avrà un nome: Julia.
Terzo film per Clive Barker come regista dopo due cortometraggi sconosciuti in Italia
(Salome e The forbidden), Hellraiser è la rappresentazione visiva
del suo incubo letterario The hellbound heart, racconto che compare
nellantologia Books of blood e tradotto in italiano col triste titolo di
Schiavi dellinferno, ed. Bompiani.
Film di fattura mediocre se visto dal lato della scelte stilistiche e operative del
regista (in una scena è addirittura ben visibile la troupe che spinge il carrello con il
mostro), ottimo invece nella prestanza artistica degli attori (in particolare quella due
protagoniste), nonché di una buona sceneggiatura che dà una visione più profonda della
storia rispetto a quella data dal racconto.
Con Hellraiser Barker analizza lanimo umano, discernendo lattaccamento di
questultimo alla carne che lo contiene. Il desiderio sfrenato diviene il pretesto
per evocare gli orrori dellinferno, grotteschi e metafisici, i Cenobiti, palesemente
i castratori di una sessualità immorale: la lussuria e ladulterio. Ma Barker si
spinge al di là della semplice colpa come causa scatenate leffetto: Barker ci
ragguaglia che il piacere estremo (quello sessuale), è lapoteosi stessa di un
dolore fisico inimmaginabile, esaltando le stesse dottrine della cristianità cieca, che
pongono il martirio e il supplizio della carne come mezzo per raggiungere la beatitudine
eterna. E conseguente dunque lo schieramento dei personaggi chiave a favore o a sfavore di
questultima: Frank Cotton aveva disseminato la casa di statue cattolico-cristiane,
quasi fosse un fanatico, mentre il fratello Larry, vedendole, dichiara apertamente a
Julia, forse per rincuorarla: This means nothing to me - Questo non significa
nulla per me. Perfino Kirsty, la figlia, fa una smorfia quando le vede.
In unaltra scena la figlia incontra e supera una coppia di suore che procedono nel
verso opposto al suo. Kirsty sta male (si è appena scontrata con zio Frank), ma non
chiede loro aiuto, quasi non riconosca nel loro credo la capacità di salvarla da quella
minaccia ultraterrena.
Siamo dunque di fronte a un film di chiara matrice religiosa, ma che invece di osannare i
protagonisti del credo, esalta una laicità salvatrice (non dimentichiamoci che il nome
della protagonista, Kirsty, è il diminutivo di Christine, cioè colei che porta dentro di
sé Cristo), e quindi alla fine vittoriosa di fronte ai baluardi del male dello spirito
umano.
Visivo ed evocatore di un inferno dantesco, Hellraiser è una storia damore malata
che precipita rapidamente in una tragedia shakespeariana, rivelando altresì gli orrori
infiniti di una casta in ascesa di successo cinematografico, luniverso di sangue e
carne dei Cenobiti.
Voto: 9