Titolo originale: The
Brothers Grimm
Regia: Terry Gilliam
Cast: Matt Damon, Heath Ledger, Johnatan Pryce, Monica Bellucci, Peter
Stormare, Lena Headey
Sceneggiatura: Terry Gilliam
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Musiche: Dario Marianelli
Montaggio: Lesley Walker
Anno: 2005
Nazione: Gran Bretagna
Durata: 120 minuti
Genere: fantasy
I fratelli Grimm si arricchiscono scacciando false streghe, interpretate da due loro compari, nelle piccole città di una Germania sotto il tacco delle truppe napoleoniche. Tutto va per il meglio finchè il malvagio Delatombe, da tempo informato delle loro esibizioni, non decide di mettere fine alla truffa imprigionandoli. Per salvarsi dalla morte i fratelli Grimm accettano di indagare sui boschi intorno ad uno sperduto villaggio che si vocifera abitato da spiriti e dove già nove bambine sono scomparse. Lintenzione di Delatombe è che i fratelli Grimm, in qualità di esperti in materia, smascherino gli impostori che coi loro trucchi stanno terrorizzando il paese. Una volta giunti al villaggio i fratelli (scortati da alcuni soldati francesi alla guida dellaguzzino italiano Cavaldi) si inoltrano nel bosco aiutati controvoglia dalla bella Angelika in cerca di giustizia per le due sorelline scomparse. Si rendono però presto conto che per salvare la pelle dovranno affrontare ben più che qualche delinquente di mezza tacca.
Terry Gilliam è quello di sempre, la sua regia è sontuosa, visionaria e prolissa. Come
ogni suo film, anche questo è molto curato nei dettagli per cui secondo me rivederlo
sarebbe dobbligo prima di dare un giudizio misurato. Complessivamente però
limpressione che mi ha lasciato è di non essere un film del tutto riuscito.
Specialmente ho trovato un po retorico il rapporto tra il fratello sognatore
(Ledger) e quello materialista (Damon), che per molti versi ricorda quello tra Jeremy
Irons e il suo doppio in Inseparabili; anche il loro amore per la stessa donna sembra
unesigenza del copione che il regista pare voler sbrigare più in fretta possibile.
Il finale poi secondo me è un po sotto alle attese: il film gira per un po a
vuoto con buoni e cattivi che cambiano bandiera e duelli alla Harry Potter sospesi tra la
serietà e lo scherzo alla ricerca di un improbabile happy end dove tutti i cattivi
muoiano (tranne quelli che, improbabilmente, si redimono) e tutti i buoni risorgano,
ricordandoci che quella che stiamo vedendo dopotutto è una fiaba.
E forse dopotutto è proprio questo il limite maggiore di questo film: spesso ripara in un
grottesco un po gratuito (visto che la storia in sè non lo richiederebbe)
specialmente perchè sembra da un lato scontento di raccontare una fiaba e dallaltro
privo del coraggio di prendere la strada dellorrore.
Limpressione complessiva è dunque che il buon Terry si sia trovato tra le mani un
copione di qualità non eccelsa e che si sia sforzato in tutti i modi di massacrarlo con
la sua vena anarcoide, riuscendoci però purtroppo solo in parte. Forse, chissà, anche
per esigenze di produzione.
Detto questo il film è esteticamente stupendo e abbonda di trovate geniali. Se il mio
giudizio è severo (ma il voto comunque alto) è semplicemente perchè Terry Gilliam è il
mio regista preferito. Johnatan Pryce è come sempre magistrale nel suo ruolo da cattivo,
e la malvagità da cartone animato di Peter Stormare nel ruolo di Cavaldi regala i momenti
più divertenti del film. La scena del micetto tritato è da antologia. Anche i due
protagonisti bellocci complessivamente non sfigurano e Monica Bellucci è per fortuna una
presenza pressochè ectoplasmica.
Ma specialmente, grazie al cielo, è doppiata.
Voto: 7,5
(Massimiliano Prandini)