Regia: Lloyd Kaufman
Cast: Joseph Isaac Fleishaker, Trent Haaga, Hank the Angry Drunken Dwarf,
Ron Jeremy, Paul Kyrmse, Clyde Lewis, David Mattey, Debbie Rochon, Heidi Sjursen, Dan Snow
Soggetto e sceneggiatura: Lloyd Kaufman
Genere: splatter-trash
Produzione: USA
Anno: 1999
Durata: 99 minuti
Questa volta il supereroe Toxic torna in azione per combattere il suo alter-ego cattivo
proveniente da unaltra dimensione simile a quella di Tromaville (città di Toxic).
Sarà aiutato da strani e assurdi supereroi inizialmente ingaggiati per rimpiazzarlo e da
una bambina handicappata.
Mentre il suo gemello cattivo vivrà nella dimensione del vero Toxic distruggendo la sua
buona fama, il nostro eroe sarà proiettato nella deprimente dimensione del suo doppio.
Fino a quando qualcuno balzerà nella dimensione dellaltro per scontrarsi in un
duello a colpi di scopettoni per pavimenti!
E davvero difficile recensire un film di questo tipo. Il mio giudizio è sicuramente
di parte, ma cercherò di essere il più oggettivo possibile.
Chi vede questo film se lè andato a cercare, difficilmente capiterà tra le mani
per caso.
Film indipendente e girato con budget ridottissimo e quindi non merita di essere
paragonato ad altri film per trama o effetti speciali o dialoghi (peraltro confezionati
più che bene), il film è quello che è: un prodotto per appassionati e per gente con lo
stomaco di ferro.
Sangue e frattaglie miste a donne nude, volgarità, demenza e scandalo sono i leitmotiv
dellintero film.
La pecca sta proprio nelle continue esagerazioni che alla lunga infastidiscono davvero
perché già viste e ripetute e purtroppo, nellimmenso lago di sangue, affonda anche
la feroce critica alla società americana.
Questo è proprio il motivo per cui il film andrebbe visto: nel gioco al massacro di
personaggi, vecchie, handicappati ecc. si nasconde in realtà una spietata denuncia
dellipocrisia sociale, che però prima annaspa nello splatter e poi viene sommersa,
con la triste conseguenza che alla fine del film ci si ricorderà di poltiglia rossa e
tette e non del messaggio che, per sempio, gli autori del cartone South Park, per quanto
estremi, riescono sempre a confezionare.
Ultima postilla: decisamente il migliore dei quattro.
Voto: 7/8
(Crescizz)