di Giuseppe Fanelli - pagine 132 - euro 12,50 - Gemma Lanzo Editore
Giuseppe Fanelli è già redattore di 'Moviement', altra collana di Gemma
Lanzo che con "Dagon" ha deciso d'inaugurare una collezione di testi
ispirati agli scenari ideati dal celebre Howard Philips Lovecraft. Non a
caso "Dagon" è il titolo di un racconto dell'autore statunitense. In
effetti, sin dalle prime pagine di "L'avvolgo" si può respirare
un'atmosfera che mira a ricreare impressioni suggestive e accattivanti.
Tra panciuti colossali col volto di Marlon Brando e poeti nottambuli che
se ne vanno in giro con una spada in spalla alla ricerca di mostri da
decapitare, ce n'è davvero per tutti. Alcuni capitoli potrebbero
ricordare il set di 'Io sono leggenda' (non il remake con Will Smith ma
la versione precedente).
Siamo davanti a un racconto lungo dai tratti distopici che vuole
incrinare le certezze del lettore riguardo la realtà che lo circonda. In
un'ambientazione surreale che si snoda tra mondi alternativi veniamo a
conoscenza delle vicende di Evòl, commessa in un negozio di dischi alla
periferia di Londra, che piomba presto in avventure oniriche e
inquietanti.
Al di là del nome curioso della protagonista che rammenta un album di
alternative rock dei Sonic Youth e l'assonanza col vocabolo evil (male), non c'è molto di strano in questa ragazza. Evòl conduce una vita
normalissima, circondata da amici fedeli per quanto eccentrici (uno
scrittore di origini nobiliari; un fidanzato milionario e l'inseparabile
Ina). Presto però le notti festaiole infestate dagli spiriti dell'alcol
e dischi dei The Cure si sostituiscono allo scenario post-apocalittico
di una dimensione in cui Hitler ha vinto la propria personale battaglia
contro il mondo. Così, in un'America devastata dove una cooperativa di
sette piani è considerata l'edificio più imponente di Chicago, Evòl si
ricostruirà una vita alternativa. Mattone su mattone tornerà in sesto,
stringerà amicizia con un nuovo ragazzo, ancora più strano delle vecchie
conoscenze, ovviamente prima di conquistare la verità sulle potenze
soprannaturali che le hanno pagato il biglietto d'ingresso nella terra
dei mutanti.
"L'avvolgo" è un'opera complicata, articolata su più livelli di lettura
con un linguaggio horrorifico distribuito in immagini vivide eppure
trasognate. Ricco di citazioni letterarie e artistiche in generale, il
testo strizza l'occhio a teorie di filosofia classica e Nietzschiane.
Certo, leggendolo potrà dare l'idea che alcuni personaggi si comportino
con incoerenza. Ad esempio il grottesco dottor Sockdolager,
rappresentante del massimo raziocinio dell'umanità nella dimensione B,
non esita ad avallare le spiegazioni di Evòl sulla sua provenienza da
altre realtà alternative. Non nascondo come la cosa mi abbia fatto
storcere il naso. C'è una spiegazione, ma non posso darla, rovinerei il
finale. Diciamo che ogni evento della storia è parte del gioco surreale
in cui si diletta il narratore.
Critiche andrebbero mosse piuttosto alla dose rincarata di possessivi un
po' abusata, per i miei gusti.
In ogni caso il ritmo è piacevole, e malgrado le digressioni numerose
dovute alla natura di romanzo-saggio che ha il libro, si legge con
piacere.
Chi mi conosce sa che solitamente sono di bocca larga in fatto di libri,
non mi piace affibbiare brutti voti.
Direi comunque che questo non è il caso. La prova d'esordio di Giuseppe
Fanelli ha un esito positivo, la prima uscita di "Dagon" è quindi un buon
libro. Quando l'ho finito ha lasciato qualcosa, un solco. Certo non
posso confrontarlo con le cicatrici profonde di un romanzo di Dick,
eppure il graffio di un'impronta visionaria c'è stato... come il
retrogusto amaro di chi si desta da un incubo appena finito.
Voto: 7/8
[Gianluca Giannattasio]
Incipit
Buio.
Chiudo gli occhi poi li riapro.
Ancora buio.
Poggio le mani in basso e spingo per alzarmi, allora il tatto mi
suggerisce le ipotesi dopo il contatto con la pavimentazione.
Terra.
C'è vento ed il suono profondo, cupo, degli animali notturni fa rivivere
in me minuti interminabili passati davanti alla televisione stringendo
sulla faccia un cuscino per non guardare le scene inquietanti di un film
dell'orrore.
La mia anima è angosciata.
La vista comincia ad abituarsi e distinguo delle sagome, confuse, vive.
Guardo in alto e vedo le amiche, le stesse da sempre, le stelle.
Quando abbasso la testa ormai tutto è chiaro,
ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai
tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro,ormai tutto è chiaro, ormai tutto è
chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro,
ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai
tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto
è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è
chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro,
ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro,ormai tutto è chiaro, ormai
tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro,ormai tutto è
chiaro, ormai tutto è chiaro, ormai tutto è chiaro
ormai tutto è chiaro... chiaro...