di Simone Maria Navarra - pagine 250 - euro 9,90 - Lulu
Mozart di Atlantide non è un libro di uno scrittore
emergente, ma è il libro dello scrittore emergente per antonomasia: Simone Maria
Navarra. Provate a googlare scrittore emergente e vedete
cosa compare, se non ci credete.
Il libro, proprio in quanto a scrittore emergente, è disponibile su lulu.com, con tanto
di gradevole copertina fatta in casa, ma per i lettori digitali, è possibile
anche il reperimento attraverso il sito o il blog dellautore o il reperimento
tramite il peer to peer.
Il libro, a dispetto dello stile ironico e scanzonato con cui Navarra gestisce le sue public
relations sul proprio blog, cerca di mescolare fantascienza, azione e filosofia in un
cocktail a cui non si può negare lintento di essere originale.
Innanzitutto non bisogna lasciarsi ingannare dal titolo. Mozart non c'entra con il famoso
musicista (anche se si può ricercare una certa simbologia nella scelta dei nomi), ma è
uno pseudo trentenne che vive nel futuro, su Atlantide, una città satellite artificiale
che ruota intorno al Sole, costruita per creare una comunità di umani che viva secondo le
antiche condizioni terrestri, nonostante la terra esista ancora, con i suoi vezzi
climatici e ambientali.
I personaggi si chiamano Mozart, Cleopatra, Svevo lanziano, Ulisse, ecc. e sono
sempre giovani, o per lo meno, ritrasferiscono il backup del proprio cervello in
un corpo nuovo e uguale (età a scelta) ogni volta che muoiono. Sia lidea dei nomi,
sia lidea delleterna giovinezza ottenuta con linformatica e la genetica
sono due piacevoli spunti.
La vicenda è ambientata in modo che la vita su Atlantide sia, nonostante il mondo futuro
in cui avviene, molto simile ad alcune situazioni, vissute dai trentenni di oggi (per
esempio il precariato, per citare quella che è descritta nelle prime pagine).
Lavvio dellazione è affidato a un fatto tanto misterioso, quanto imprevisto:
lomicidio del protagonista. Lomicidio, alquanto raro in quel mondo, accende
una serie di eventi che, a partire dal danneggiamento irreversibile del backup cerebrale
di Mozart, permettono di sviluppare una trama che sorregge tutto limpianto
narrativo. Così, tra le peripezie di Mozart e quelle della co-protagonista del libro,
unattrice (Lagrange) che è diventata presidentessa del Consiglio Supremo di
Atlantide per motivi tuttaltro che legati alla meritocrazia, si trattano diverse
tematiche a metà strada tra laccenno filosofico e lintrospezione. Il viaggio di Mozart è soprattutto interiore, così come lo è quello di Lagrange e fra sospetti,
dubbi ed eventi catastrofici si arriva alla fine del libro con la sensazione di non aver
capito proprio tutto o comunque con la voglia che le cose siano andate in un certo modo, e
non essendo sicuri che è stato proprio così.
Una caratteristica piuttosto curiosa (e coraggiosa) dellintero lavoro riguarda
lio narrante, che cambia da capitoletto in capitoletto, con una numerazione che
segue i numeri romani per le vicende di Lagrange, i numeri arabi per quelle, molto più
numerose, di Mozart. Tra laltro le due vicende si incrociano, ma i due personaggi
non si incontrano mai (e non ve nè motivo). Si salta, in questo modo, dalla prima
persona alla terza e da narratore diretto a voce fuori campo. Certo, ci si deve fare
labitudine e allinizio la cosa spiazza, ma sulla lunga distanza, funziona. Tra
laltro, questo utilizzo di diversi fuochi di narrazione, rende il libro
molto simile, o comunque facilmente adattabile, a una sceneggiatura, comprese alcune scene
di fortissimo impatto (visivo) che potete ben immaginare, visto il nome che è stato
assegnato al Satellite.
Ci sono anche alcuni lati negativi, a cominciare dallo stile di scrittura che va via via
migliorando dai primi capitoli a metà del libro, per poi stabilizzarsi. Linizio,
ahimè, presenta ancora uno stile ingenuo e acerbo, soprattutto pensando al contesto
fantascientifico. Inizialmente si ha limpressione che i dialoghi siano vagamente
artefatti, che le parole siano lì per lunga ricerca dellautore, piuttosto che per
il fatto che siano quelle più adatte. Sono però pecche da scrittore esordiente, che non
potevano certo mancare.
Un ultimo piccolo neo riguarda una considerazione generale che taglia tutto il lavoro.
Trovandoci nel futuro, su un satellite creato dalluomo per una vita in vitro, in cui
la tecnologia ha fatto passi da gigante, i personaggi non dovrebbero comportarsi come
venti-trentenni attuali, con in testa una spolverata di reality, università e precariato.
Anche se la scelta è voluta, al lettore avvezzo alla fantascienza stride, perché si nota
come situazioni attualmente naturalissime non potrebbero esserlo in quel mondo futuro.
Anche questo dettaglio, però, è superabile. Scrivere di fantascienza vuol dire creare
mondi, che in quanto futuri, sono completamente da immaginare, con tanto di dettagli.
Inutile, quindi, leggere perdendosi nel criticare la vicenda spulciando inverosimilità e
incongruenze. È narrativa, si racconta una storia, la si legge volentieri e ti rimane
dentro. Cosa chiedere di più?
Voto: 6,5
[Gelostellato]
Incipit
Gettando uno sguardo allo schermo del portatile, Mozart si rese conto di essere in ritardo
e allungò il passo.
Era diretto verso il centro di collocamento del quartiere, dove lo attendevano alcuni
amici. Avrebbe potuto tranquillamente cercare un lavoro tramite il terminale che aveva in
casa, ma visto che anche gli altri avevano bisogno di trovarsi un nuovo impiego tanto
valeva sfruttare l'occasione per incontrarsi.
Il tempo era perfetto. Non c'era nemmeno una nuvola in cielo, ma dato che il sole non
splendeva al massimo della potenza il caldo non era poi troppo fastidioso. Nel giro di
qualche settimana avrebbero attivato anche gli ultimi cavi, così da simulare una sorta di
estate artificiale, ma fino ad allora si poteva camminare all'aria aperta senza accaldarsi
troppo.