Titolo originale: "Web
of the Spider" e "Prisonnier de l'araignée"
Regia: Antonio Margheriti
Cast: Anthony Franciosa, Michele Mercier, Klaus Kinski, Karin Field,
Peter Carsten, Silvano Tranquilli, Irina Malewa
Soggetto e sceneggiatura: Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi
Fotografia: Guglielmo Mancori, Sandro Mancori
Montaggio: Otello Colangeli
Musiche: Riz Ortolani
Produzione: Italia
Anno: 1971
Durata: 109 minuti
Il giornalista americano Alan Foster si reca a Londra per strappare un'intervista ad un Edgar Allan Poe divorato dall'alcol. Costui, scrittore di successo specializzato in racconti dell'orrore, vuole dimostrare che le storie che scrive sono reali e che gli incubi che racconta si ispirano a situazioni vere. Foster, scettico, decide di accettare la sfida proposta da Poe e da un suo amico, proprietario di un presunto castello infestato: passare la notte nel maniero e uscirne vivo allo spuntare del sole. Inizierà per il giornalista un'esperienza davvero allucinante.
E' un vero peccato che in Italia film come questi non vengano più prodotti, purtroppo da
almeno un decennio e forse più nel nostro bel paese trovano spazio solamente quei generi
cinematografici che con l'horror non hanno nulla a che fare; al massimo si produce qualche
thriller ma sono eventi veramente rari.
Un autore come Bava, Fulci o anche Margheriti non avrebbe vita facile, sarebbe costretto a
cercare fortuna all'estero. Possiamo dire che il genere horror nostrano sia
definitivamente morto.
Questa triste parentesi era doverosa poichè "Nella stretta morsa del ragno" è
un ottimo film, una produzione che anche a distanza di anni fa la sua bella figura e
conferma che anche noi italiani siamo in grado di creare opere cinematografiche horror
degne di questo nome.
Tutto il film è caratterizzato da una splendida atmosfera gotica: la tipica locanda
inglese, la carrozza nella notte, gli uccelli notturni e le nebbie del giardino, le ombre
del castello; gli ingredienti ci sono tutti, non manca nulla. E nonostante non ci siano
effetti speciali, considerati essenziali per un film di questo genere, "Nella stretta
morsa del ragno" è indubbiamente una discreta ghost-story.
Gli spettri descritti da Antonio Margheriti sono inquietanti, vagano per le stanze di un
tetro castello in una finta illusione di vita, poi piano piano si trasformano in spietati
vampiri.
Anthony Franciosa (nella parte di Alan Foster) di fronte ad una situazione che diventa
allucinante e spaventosa perde il coraggio e la spavalderia iniziale per giungere ad una
sorta di follia, ottima la sua interpretazione.
Klaus Kinski è perfetto nel ruolo di un Poe alcolizzato e terrorizzato dai suoi stessi
incubi, sembra quasi che abbiano costruito un personaggio su misura per lui.
Giudizio finale più che positivo, merito anche della buona colonna sonora composta da Riz
Ortolani.
Voto: 8
(Alessandro Balestra)